"A patto che siano idonei per gli alimenti". Spetterà al titolare dell'esercizio commerciale verificarne l'idoneità. Il ministero dell'Ambiente: "Non possono essere gratuiti. Prezzo sullo scontrino"
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"Non siamo contrari al fatto che il cittadino possa portare i sacchetti bio da casa, a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti". Così Giuseppe Ruocco, segretario generale del ministero della Salute, chiarisce la posizione del dicastero sul caso dei sacchetti biodegradabili per frutta e verdura. Spetterà al titolare dell'esercizio commerciale "la facoltà di verificare l'idoneità dei sacchetti monouso introdotti".
"Il riutilizzo dei sacchetti determinerebbe infatti il rischio di contaminazioni batteriche con situazioni problematiche", ha sottolineato Ruocco.
Ministero Ambiente: "Sacchetti non possono essere gratuiti, prezzo su scontrino" - Le borse di plastica di qualsiasi tipo "non possono essere distribuite a titolo gratuito" dai supermercati, e "il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino". Sono questi i punti salienti della circolare interpretativa emessa oggi dal ministero dell'Ambiente in materia di sacchetti biodegradabili e inviata alla grande distribuzione (Coop, Federdistribuzione e Conad).
Federdistribuzione: "Portare sacchetti da casa è pura teoria" - "Il fatto che si possano portare da casa sacchetti nuovi per la spesa di frutta e verdura è pura teoria, perché il consumatore per essere in regola dovrà trovare esattamente quelli che si usano nei punti vendita, dello stesso peso, biodegradabili e biocompostabili". A parlare è il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli, in merito alla vicenda dei sacchetti bio. "Quello che chiediamo ai tre ministeri coinvolti - afferma Cobolli Gigli - è più semplificazione e più chiarezza per non creare confusione nel consumatore e nei punti vendita".