"Stai bene? L'esplosione ha coinvolto anche te?", recitava il messaggio in seguito all'attacco kamikaze talebano che ha colpito la città pachistana
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Solo un errore tecnico, anche se causa di non poco apprensione, è alla base dell'invio verso i cellulari di tanti utenti di Facebook del cosiddetto safety check, l'applicazione che il social network attiva nel caso di attentati o calamità naturali avvenuti nelle vicinanze. "Stai bene? L'esplosione ha coinvolto anche te?", recitava il messaggio in seguito all'attacco kamikaze talebano che ha colpito la città pachistana di Lahore.
L'invio è partito per errore verso utenti sparsi in tutto il mondo a causa di un 'bug' all'algoritmo che regola il servizio in base alla geolocalizzazione dei profili Fb. La società creata da Mark Zuckerberg si è poi affrettata a spiegare: "Abbiamo attivato il Safety Check a Lahore dopo l'esplosione. Purtroppo, molte persone non colpite dalla crisi hanno ricevuto una notifica che chiedeva se stessero bene", si legge in un comunicato pubblicato online.
"Questo tipo di bug è in contrasto con le nostre intenzioni - continua la nota del social network -. Abbiamo lavorato rapidamente per risolvere la questione e ci scusiamo con chiunque abbia per errore ha ricevuto la notifica".
Non è la prima volta che il safety check di Facebook finisce al centro di polemiche, anche per presunte disparità di trattamento: in un post diventato poi virale, il blogger libanese Joey Ayoub aveva criticato Fb per non aver inviato alcuna notifica in seguito al duplice attentato kamikaze di Beirut lo scorso novembre.