Il difensore spiega che il giovane è preoccupato di subire la stessa sorte della giovane trucidata dopo aver parlato al processo: il minorenne è infatti il testimone chiave
© Ansa
Durante il processo per la morte di Saman Abbas, l'avvocato che assiste come parte civile il fratello della ragazza trucidata a Novellara (Reggio-Emilia), ha affermato che il giovane teme di essere ucciso. "Questo ragazzo è certo che per aver parlato subirà la stessa sorte della sorella", ha detto in aula il legale. Il minorenne è testimone chiave nel processo ai cinque familiari della 18enne accusati dell'omicidio. Le difese degli imputati hanno chiesto di risentirlo nel processo, mentre l'avvocato si oppone facendo riferimento anche a "forti pressioni che ha subito da persone vicine al nucleo familiare" e "al trauma subito".
Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane e residente a Novellara, era sparita nella primavera del 2021. Per la sua scomparsa, sono indagati i genitori (il padre, Shabbar Abbas, è stato arrestato in Pakistan, mentre la madre risulta latitante), uno zio e due cugini (questi tre gli unici presenti in aula).
Il "forte stress" subito dalla vicenda e "le minacce subite, oggetto di altro procedimento penale, che arrivavano ad ogni sua uscita pubblica" sono due elementi su cui ha insistito anche il difensore del fidanzato di Saman Abbas, l'avvocato Claudio Falleti, per opporsi a una nuova testimonianza del suo assistito. Il ragazzo è stato infatti già sentito in incidente probatorio prima dell'inizio del processo. Ma i difensori degli imputati Danish Hasnain, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, zio e cugini di Saman, lo hanno inserito nelle loro liste dei testi su cui si deve esprimere la Corte d'assise. Ma "non essendoci ulteriori nuove circostanze", ha detto Falleti in aula, non è necessario chiamarlo a deporre.