Funerali Sammy Basso, in migliaia per l'ultimo saluto
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L'annuncio di monsignor Giuliano Brugnotto da Mestre: "Non escludo la possibilità di aprire, tra cinque anni, come prevede l'attuale procedura canonica, la causa di beatificazione". Ecco l'iter
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"Non escludo la possibilità di aprire, tra cinque anni, come prevede l'attuale procedura canonica, la causa di beatificazione per Sammy Basso". Così il vescovo di Vicenza, monsignor Giuliano Brugnotto, all'indomani della celebrazione dei funerali del biologo 28enne affetto da progeria, ha annunciato a Mestre, a margine di un evento della Conferenza episcopale triveneta. "Ho letto alcuni commenti sui social - ha sottolineato Brugnotto - e molti hanno evidenziato la sua statura di cristiano con una fede matura, consapevole e fortemente radicata in Dio, come ha scritto anche nella sua ultima lettera resa nota durante il funerale". Di fatto, dalla piazza virtuale dei social che ha avanzato la richiesta, c'è una prima apertura che porterà alla proclamazione di Sammy Basso beato. Ma qual è l'iter?
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"In questi giorni - ha aggiunto monsignor Brugnotto, - è emerso il profilo spirituale di Sammy, che ha espresso una santità nella vita ordinaria insieme a una profondità interiore straordinaria". Da qui la possibilità di avviare, ma non prima del 2029, a meno di una dispensa papale, il processo che potrebbe condurre alla beatificazione di Basso, biologo molecolare, ricercatore e attivista contro la progeria, la malattia dei "nati vecchi", ma anche giovane animato da una profonda religiosità. A conferma c'è proprio il suo testamento spirituale: "Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella. La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede".
Senza dimenticare che Sammy Basso, simbolo dell'impegno contro la sindrome di Hutchinson Gilford, è stato anche protagonista di tante campagne benefiche su temi scientifici e culturali e che la sua figura viene ora accostata a quella del beato Carlo Acutis.
E, dunque, per la sua beatificazione, tappa intermedia che apre all'eventuale processo di canonizzazione, è necessario che prima ci sia, come c'è, da vox populi, "una certa fama di santità per una vita integra e ricca di virtù cristiane" e che "il candidato", stando a quanto prescrive il dicastero vaticano delle Cause dei Santi, venga dichiarato prima "Servo di Dio" e poi "Venerabile". E "se è martire, diventa subito Beato, altrimenti è necessario che venga riconosciuto un miracolo, dovuto alla sua intercessione".
Proprio monsignor Giuliano Brugnotto, nel corso dell'omelia, ha dato lettura di quanto Sammy Basso aveva scritto già nel 2017, pensando - lui profondamente religioso - al suo addio alla vita terrena e indicando cosa avrebbe voluto e cosa no al suo funerale.
"Se c'è una cosa che mi ha sempre angosciato sono i funerali", aveva scritto. Due cose, in particolare, ricordava di non sopportare, immaginando il suo: "Di non poter esserci e dire le ultime cose, e il fatto di non poter consolare chi mi è caro".
Concetti profondi e battute fulminanti quelle di Sammy Basso espresse nelle sue ultime volontà: "Ricordatemi pregando, ma anche bevendo un bicchiere di vino, facendo festa. Sappiate che ho vissuto la mia vita felicemente, da essere umano". E ancora: "Non volevo morire, non ero pronto per morire, ma ero preparato". E l'ultima immagine: "Sono contento che domani il sole spunterà ancora...".
"Questa lettera di Sammy Basso - è stato il commento sui social del premier Giorgia Meloni - è un incredibile messaggio di forza e speranza. Con parole semplici e toccanti, Sammy ci ricorda il valore della vita e dell'amore, lasciando un'eredità di coraggio e di fede. Un insegnamento profondo per ciascuno di noi. Ci tengo a pubblicarla perché mi ha toccata profondamente e perché credo che dovrebbero leggerla tutti".