dati fiaso

Crescono le aggressioni agli operatori sanitari nel 2024: +5,5%, in media 116 casi in ogni Asl

I dati dell'ultimo anno registrati dalla Federazione italiana aziende ospedaliere fa emergere il senso di diffusa delegittimazione del servizio pubblico

12 Mar 2025 - 11:48
 © Ansa

© Ansa

Nell'ultimo anno le aziende sanitarie italiane hanno registrato un incremento del 5,5% degli episodi di aggressione ai danni del personale, consolidando una tendenza già osservata negli ultimi anni. In media, ogni azienda ha subito 116 episodi di violenza in un solo anno. In occasione della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere ha presentato a Pisa i risultati di una survey: emerge il senso di diffusa delegittimazione del Servizio sanitario nazionale percepito in modo unanime dalle aziende sanitarie italiane.

L'eccesso di pressione su pronto soccorso e ospedali

 Per otto Asl su dieci, alla base della violenza verbale e fisica ci sono soprattutto l'eccesso di pressione su pronto soccorso e ospedali, insieme alla perdita di fiducia nel Ssn e le notizie su media e social network concentrate prevalentemente sulla malasanità.

Fiaso: incrementare le politiche per la protezione degli operatori

 Un clima di sfiducia e tensione che, secondo Fiaso, rende ancora più urgente incrementare le politiche di prevenzione e protezione a tutela degli operatori. Eppure, nonostante questo scenario preoccupante, le aziende sanitarie hanno reagito. Tutte le Asl hanno infatti attivato programmi di sensibilizzazione e formazione per il personale. Tra le iniziative più efficaci si segnalano i programmi di comunicazione con l'utenza e il rafforzamento del coordinamento con le forze dell'ordine, che hanno dimostrato un impatto positivo nella gestione delle situazioni critiche. Potenziati anche i sistemi di tutela a partire dall'assistenza legale - fornita da sei aziende su dieci - e dagli interventi di tipo organizzativo quali il cambio di reparto, l'installazione dei pulsanti di sicurezza e blocco delle porte, ma anche i percorsi di riabilitazione psicologica.

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri