La madre: "Non sono né pregiudicata né affiliata ai clan - ha scritto - siamo una famiglia umile di lavoratori". "Abbiamo sempre seguito nostro figlio ma due anni fa è diventato ingestibile"
La madre di Santo Romano, il ragazzo ucciso a San Sebastiano al Vesuvio (NA), durante uno sfogo, aveva detto: "Dove sta la madre dell’assassino di mio figlio?". A pochi giorni di distanza, è arrivata la risposta, attraverso una lettera resa nota dall'avvocato dell'indagato. "Chiediamo perdono per il dolore terribile inflitto - si legge - siamo una famiglia umile di lavoratori". "Nostro figlio ha distrutto la vostra famiglia e anche la nostra".
"Ci rivolgiamo ai genitori, ai nonni, agli zii, ai cugini, alla fidanzata, agli amici, a tutta la famiglia e a tutte le persone che amavano Santo", inizia così la missiva scritta a stampatello dai genitori del 17enne fermato e indagato per omicidio. "Noi siamo i genitori e vi chiediamo scusa e perdono per ciò che ha fatto nostro figlio, per il dolore terribile che vi è stato inflitto, per la tragedia che state vivendo. Perdere un figlio è una cosa inaccettabile, inspiegabile, un dolore che vi accompagnerà per tutta la vita, nostro figlio ha distrutto la vostra famiglia, ma anche la nostra. Noi siamo una famiglia umile, mio marito lavora, abbiamo un camion dei panini, i nostri figli sono stati cresciuti in una famiglia normale, di lavoratori".
Prosegue in prima persona la madre: "Io - scrive - non sono una pregiudicata, e né affiliata ai clan. Siamo una famiglia normale, come tante". "Mio figlio - evidenzia la donna - è stato sempre curato e seguito da piccolo dalla neuropsichiatra infantile". "Due anni fa - prosegue - diventò ingestibile. Subito sono stati presi provvedimenti, con i servizi sociali ma rifiutava medicine e visite".
"Noi siamo una famiglia sconvolta e distrutta insieme alla vostra: chiediamo perdono da parte di nostro figlio", concludono.