"Volevano per forza un colpevole, ora spero in un risarcimento", racconta l'allevatore rilasciato
Ai microfoni di "Dritto e Rovescio" parla da uomo libero Beniamino Zuncheddu, rilasciato dopo 33 anni di carcere per la strage del Sinnai (Cagliari) dell'8 gennaio 1991, in cui vennero uccisi tre pastori. "Adesso che sono a casa mia sto bene", dice Zuncheddu che svela di aver chiesto più volte un incontro con il suo accusatore senza però ottenere mai un confronto diretto: "L'ho visto in tribunale alla revisione del processo; anche lui è una povera vittima non una, ma due volte", spiega l'ex allevatore sardo, oggi 60enne, che poi aggiunge: "L'ho perdonato ugualmente".
Beniamino Zuncheddu critica il clima che ha provocato la sua detenzione. "Cercavano per forza un colpevole, così facevano vedere all'opinione pubblica che il caso era stato risolto", dice l'uomo. Per l'uomo ora è arrivato il tempo di curarsi a casa e nella trasmissione di Retequattro avanza la richiesta di un risarcimento: "Sono rimasto senza un euro, meno male che c'è la mia famiglia a sostenermi", spiega l'ex allevatore sardo finito in carcere quando aveva 27 anni. In studio l'avvocato di Zuncheddu Mauro Trogu spiega la difficoltà di quantificare il danno subìto dall'assistito e qu questo proposito annuncia "tempi lunghi".