Nei giorni scorsi erano esplose le proteste per la decisione di trasformare l'edificio in un Centro di accoglienza per profughi
Un attentato incendiario quello all'ex scuola di Polizia penitenziaria di Monastir, nei pressi di Cagliari, attualmente di proprietà del Ministero e in fase di ristrutturazione, per trasformarla in Centro di accoglienza per migranti. Alle 23 qualcuno si è introdotto nell'edificio, scavalcando il muro di recinzione, distruggendo quadro elettrico e impianto caldaie. All'interno della struttura - non esplosa per poco - è stata trovata una bombola di gas Gpl abbandonata. Pochi giorni fa l'amministrazione comunale di Monastir e i comitati cittadini avevano organizzato davanti all'edificio un sit in di protesta contro l'apertura del Centro.
Una volta dentro l'ex scuola, i responsabili hanno raggiunto il locale della centrale idrica e hanno incendiato il quadro elettrico, nonchè numerosi cavi. Nel locale caldaie, invece, hanno provocato una esplosione, utilizzando benzina. Sul posto, chiamati dai residenti, sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri di Monastir e Dolianova.
I vigili del fuoco hanno lavorato alcune ore per mettere in sicurezza la struttura. Sono rimasti danneggiati il locale caldaie e una canna fumaria.
La struttura è stata al centro delle polemiche prima per la chiusura e ora per la trasformazione in Centro di accoglienza per migranti. Durante la manifestazione di protesta di qualche giorno fa, i residenti hanno anche bloccato due autospurgo che dovevano rientrare nella scuola per proseguire i lavori richiesti dalla Prefettura di Cagliari.
La ristrutturazione della scuola mira a renderla idonea per poter ospitare i profughi, considerando che sono sempre di più sull'isola e che si ha difficoltà a trovare strutture per l'accoglienza.
Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, a Bruxelles per impegni istituzionali, ha espresso al prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta la solidarietà dell'intera istituzione Regionale e si è messo in contatto con il sindaco di Monastir e con il ministero dell'Interno per chiedere un incontro urgente. "Questo atto inaudito non ci farà recedere dalla nostra politica dell'accoglienza - ha affermato - Le azioni vili e delinquenziali non rispecchiano il sentimento della popolazione e degli amministratori locali, al fianco dei quali lavoriamo ogni giorno".
Questa mattina c'è stato un sopralluogo del prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta e dei vertici del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Perrotta ha voluto verificare di persona i danni causati dal rogo doloso.
"E' stato un gesto delinquenziale, sono situazioni che teniamo sotto controllo", ha commentato invece il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Il ministro ha anche parlato del nuovo piano di redistribuzione dei richiedenti asilo: "Il piano noi ce l'abbiamo pronto, stiamo lavorando con l'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani)".