Non era ancora stata segnalata in Italia. E' già presente in alcuni Paesi europei come Slovenia, Francia, Svizzera e Regno Unito
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Il laboratorio dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari ha identificato una variante di SARS-CoV-2, al momento non ancora segnalata in Italia ma già presente in alcuni Paesi europei come Slovenia, Francia, Svizzera e Regno Unito. La scoperta di A.27, questo il nome tecnico della variante, è stata fatta il 18 marzo su 4 pazienti cagliaritani, dei quali uno deceduto.
La variante è stata trovata dal team del direttore del laboratorio del Policlinico Ferdinando Coghe in collaborazione con l'equipe del professor Germano Orrù, responsabile del servizio di Biologia Molecolare, grazie ad una nuova piattaforma per il sequenziamento genico. "La variante A.27 - dice Coghe - merita un'attenzione speciale in quanto presenta una combinazione di due mutazioni peculiari, la N501Y ed L452R, che, in combinazione con alcune mutazioni aggiuntive, sembrano essere responsabili di una maggiore trasmissione del virus".
L'aumentato riscontro del numero di varianti, in particolare quelle che interessano la proteina Spike, spiega il direttore del laboratorio, "sta preoccupando la comunità scientifica per la possibilità che queste mutazioni possano indurre una maggiore infettività, virulenza e addirittura la capacità del virus di sfuggire all'azione degli anticorpi. Come è noto - aggiunge - le mutazioni a cui i virus vanno incontro possono avere un impatto significativo sulla loro capacità di trasmissione e sull'efficacia dei vaccini e dei farmaci antivirali. Per questo motivo, in tutto il mondo il sequenziamento dell'intero genoma (WGS) è ritenuto estremamente importante e ha consentito l'identificazione di varianti come la B.1.1.7 (variante UK), B.1.351 (Sud Africa) o P.1 (Brasile)".