Due allevatori della provincia di Nuoro, in Sardegna, facevano "carte false" per accedere ai finanziamenti per l'agricoltura
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La Polizia Tributaria di Nuoro, in Sardegna, ha scoperto una truffa da oltre un milione e 200mila euro ai danni dello Stato e dell'Unione Europea. Due allevatori, marito e moglie, e un dipendente statale sono stati arrestati perché facevano "carte false" per accedere ai finanziamenti per l'agricoltura, dichiarando il possesso di mandrie e terreni inesistenti pari a 1.500 campi di calcio. Altri cinque sono stati denunciati per reati informatici.
Sono tre le persone finite agli arresti domiciliari nell'abito dell'operazione "Carte False" della Guardia di Finanza: due allevatori, marito e moglie, e un dipendente pubblico di un centro di assistenza agricola preposto al controllo delle autocertificazioni per i finanziamenti. Sono tutti originari di Orgosolo (Nuoro). L'accusa per i due coniugi è quella di aver ottenuto denaro pubblico attraverso false dichiarazioni, che "avallate" dal loro concittadino, gli hanno consentito di rimpinguare, negli ultimi sei anni, il proprio conto bancario con "cifre da capogiro": oltre 1 milione e 200 mila euro.
Dal 2008 al 2011 i due allevatori hanno presentato al Comune le autocertificazioni attestanti il possesso di un numero esagerato - e soprattutto inesistente - di capi di bestiame (cavalli, mucche e pecore), a fronte delle quali l'Ente locale ha concesso "in uso civico" migliaia di ettari di terreno pubblico. La richiesta di pagamento veniva effettuata tramite il Centro di Assistenza Agricola nuorese dove lavorava il terzo protagonista della truffa, il quale non si limitava solo a fornire ai compaesani le "giuste dritte", ma "chiudeva entrambi gli occhi" affinché ottenessero "soldi a valanga". Solo per fare un esempio, in tre anni - il 2009, il 2010 e il 2011 - gli arrestati hanno infatti dichiarato di possedere 910 cavalli a fronte degli 8 effettivamente detenuti. L'estensione totale dei terreni ottenuti dal Comune di Orgosolo ammonta, invece, a 1500 ettari di appezzamenti da destinare al pascolo di animali che, in realtà, non esistevano: una superficie sconfinata, quindi, pari a circa 1500 campi di calcio messi uno di fila all'altro, equivalenti a circa un decimo di tutto il territorio di Orgosolo.
In tutto, sono otto le persone indagate, cinque delle quali per utilizzo abusivo di sistemi informatici riservati.