Salvatore Manca è stato liberato dai soccorritori a 48 ore dalla caduta in cui ha riportato diverse fratture
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E' stato tratto in salvo poco prima dell'alba Salvatore Manca, lo speleologo rimasto ferito all'interno della grotta di Conca 'e locolì, nel Monte Montalbo di Siniscola (Nuoro). Manca è rimasto 48 ore bloccato nel cunicolo a 600 metri di profondità. Nella caduta ha riportato diverse fratture ma la sue condizioni sono, secondo i soccorritori, buone.
Per aprirsi un varco e riuscire a salvare lo speleologo è intervenuta anche una squadra della Commissione Disostruzione del Corpo Nazionale Alpino e Speleologico ed è stato necessario l'utilizzo di esplosivo.
Il salvataggio ha richiesto molte ore e si è concluso solo intorno alle 5 di venerdì mattina, quando Salvatore Manca è stato trasportato all'ospedale San Francesco di Nuoro.
Per tutta la durata dei soccorsi, le condizioni dello speleologo sono comunque state monitorate costantemente dai medici del 118 mentre viveri e medicine sono stati consegnati a Manca grazie a un telo impermeabile.
All'interno della grotta si sono avvicendati circa cinquanta tecnici CNSAS che hanno sostenuto la barella col ferito nel percorso verso l'uscita usando alcuni battelli gonfiabili e diverse teleferiche nei tratti verticali.
Ci sono volute oltre nove ore - "Il trasporto vero e proprio è iniziato alle 20 con l'autorizzazione del medico e dell'infermiere, entrambi della Commissione Medica Nazionale Cnsas, che sin dal primo momento hanno seguito e monitorato la situazione - si legge in un comunicato del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico -. Presente per tutta la durata del soccorso il gruppo dei tecnici speleosubacquei, fondamentali sin dai primi rilievi nei tratti completamente allagati e nei piccoli laghi. All'interno della grotta si sono avvicendati circa cinquanta tecnici Cnsas che hanno sostenuto la barella col ferito nel percorso verso l'uscita usando alcuni battelli gonfiabili e diverse teleferiche nei tratti verticali".
I soccorritori: "Era di buon umore" - "Stava bene, era su di umore, ha scherzato lungo tutto il percorso dentro la grotta". E' il racconto di Carlo Taccori, coordinatore delle operazioni di soccorso, con incarico della Prefettura di Nuoro in qualità di direttore del Soccorso speleologico della Sardegna. "Salvatore è un uomo forte, una persona solare e positiva e soprattutto sapeva di affrontare questa avventura tra amici, questo ha creato il clima positivo che ha permesso un buon esito delle operazioni. L'ambiente della speleologia in Sardegna è un ambiente chiuso, ci conosciamo tutti e sappiamo di essere pronti per affrontare qualsiasi emergenza. Lo sapeva anche Salvatore in quelle ore e ha affrontato l'avventura con la massima serenità", ha aggiunto.