Si ipotizza che la donna sia stata colpita mentre dormiva, forse sul divano di casa. L'arma usata dal killer non è stata trovata. Chiesto un nuovo sopralluogo nell'abitazione e nelle campagne in cui è stato trovato il corpo
E' stata uccisa con un colpo secco sul lato destro della fronte Francesca Deidda, la 42enne scomparsa da San Sperate, a circa 20 chilometri da Cagliari, il 10 maggio e ritrovata priva di vita in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito. E' quanto emerge dall'autopsia, durata quasi cinque ore. Per l'accusa, sarebbe stata uccisa dal marito, Igor Sollai, 43 anni, in carcere a Uta per omicidio volontario e occultamento di cadavere. L'arma del delitto - un oggetto contundente - non è stata ancora trovata.
Oltre alla ferita sulla fronte, che l'ha uccisa, non sarebbero stati trovati altri segni. Secondo le ipotesi degli inquirenti, il colpo le sarebbe stato inferto mentre dormiva, forse sul divano di casa. L'antropologa forense nominata dalla Procura, Giulia Caccia, ha chiesto di poter fare un nuovo sopralluogo martedì sia nella casa di San Sperate in cui la donna viveva con il marito, sia nelle campagne a ridosso della vecchia "Orientale sarda", dove è stato trovato il cadavere.
Il sopralluogo nell'abitazione è stato anticipato nella giornata di lunedì da un primo passaggio dei Ris di Cagliari, che hanno effettuato un controllo all'esterno dell'abitazione, sul retro. C'è infatti la possibilità che il borsone con il corpo della donna sia stato lasciato cadere da una finestra sul retro per evitare di trasportarlo dalle scale sulla parte anteriore della palazzina, con il rischio che qualcuno notasse l’operazione. Non è però ancora stato possibile stabilire con certezza il momento della morte.