IL DRAMMA A IS ARENAS

Oristano, si tuffa per salvare il figlio della compagna ma muore annegato

Carlo Lugliè, stimato professore universitario di Cagliari, ha tentato di recuperare il ragazzino ma stremato e travolto dalle onde ha perso la vita

03 Lug 2023 - 12:30
 © Università degli Studi di Cagliari

© Università degli Studi di Cagliari

Si è tuffato in mare per salvare il figlio della compagna che non riusciva a tornare a riva, ma la furia delle onde ha trascinato lui al largo facendolo annegare. Un dramma accaduto il 2 luglio davanti alla spiaggia di Is Arenas, a Narbolia, in provincia di Oristano. La vittima è il 59enne Carlo Lugliè: era un noto e stimato professore universitario a Cagliari.

Il fatto - Secondo la ricostruzione, il ragazzino si è tuffato in mare per rinfrescarsi, nonostante ci fosse un forte vento di maestrale che rendeva le acque agitate. Proprio le onde lo hanno fatto pericolosamente allontanare dalla riva. Quando si è accorto che l'11enne non riusciva più a tornare a riva, Lugliè ha deciso di buttarsi in acqua per andare a recuperarlo. Quando lo ha raggiunto, la forza del mare ha impedito il loro salvataggio. Ed è in quel momento che si è consumato il dramma.

Ragazzino in ospedale - A far scattare subito l'allarme alcuni bagnanti. Sia Lugliè, stremato, che il ragazzino sono stati soccorsi da alcuni surfisti e strappati dalla furia delle onde. Sul posto sono arrivate le motovedette della capitaneria di porto, l'ambulanza del 118 e l'elisoccorso. I medici hanno tentato di rianimare il 59enne, ma non c'è stato nulla da fare. L'11enne è stato trasportato in ospedale in stato di ipotermia.

Il ricordo dell'Università - Lugliè viveva a Oristano, città dove ha insegnato al liceo classico. All'Università degli Studi di Cagliari era professore di Preistoria e Protostoria presso il dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali. "È un giorno triste per tutta la comunità accademica e studentesca. L'università perde un suo pezzo importante, come anche tutto il mondo della cultura sarda", ha detto il rettore Francesco Mola.

"Uno stimato collega e un eccezionale professore, profondo conoscitore dell'archeologia e della preistoria sarda, e anche una persona dalle doti umane straordinarie. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella nostra Università, che grazie alle sue ricerche e studi è diventata protagonista nel panorama dell'archeologia. Alla famiglia rivolgo le più sentite condoglianze da parte mia e di tutta la comunità accademica e studentesca", ha concluso Mola.
 

Come riporta il sito dell'università, Lugliè - autore di tre monografie e oltre 130 articoli in riviste nazionali e internazionali - ha partecipato, ideandoli e coordinandoli, a numerosi progetti di ricerca. I suoi interessi di studioso spaziavano dalla protostoria alla prima antropizzazione della Sardegna. Il suo impegno ha portato a un accrescimento delle conoscenze sul periodo preistorico dell'isola.

Commosso il ricordo del Comune di Carbonia: "Al docente, allo studioso, la cui eccellenza è riconosciuta universalmente, e alla carissima personata la Città sarà sempre riconoscente per i suoi fondamentali studi condotti a Su Carroppu di Sirri e per la disponibilità a diffondere, con generosità, il suo sapere alla cittadinanza".

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