Gli ambientalisti del Gruppo d'intervento giuridico attaccano la 25enne che ha postato sui social le sue acrobazie con la moto: "Sono cafonate e causano pericoli"
Dopo le polemiche generate dalla decisione di una mamma finlandese che, arrivata in Sicilia con la famiglia, ha decisione di abbandonare l'Italia e trasferirsi in Spagna a causa di un sistema scolastico italiano "povero", ecco una nuova bufera innescata da un'altra ragazza scandinava, Sara Aydin. La 25enne è una motociclista professionista svedese, star dei social che ha più di 400mila iscritti al suo canale YouTube, 632mila follower su Instagram e, con la sua passione per le due ruote, ha costruito il suo personaggio facendone un mestiere. L'ultimo suo viaggio in Sardegna, però, ha incassato grandi critiche sul Web e non solo: Sara, infatti, è stata dapprima filmata mentre impennava nel traffico del litorale del Poetto a Cagliari, poi ha postato video di lei che con la moto entrava in alcune spiagge dell'Isola.
Come pilota di supermoto e influencer, la 25enne viaggia in tutta Europa, Italia compresa, mostrando le sue abilità a condurre, anche in maniera spericolata, diversi tipi di moto: dalle custom a quelle da strada, sino ad arrivare alle "allroad". Evoluzioni su una ruota con tanto di balletti tra una pedana e l'altra, gimcane, drifting e altro ripreso e postato sui social. Il viaggio in Sardegna, però, con tanto di video in spiaggia e impennate al Poetto ha portato con sé un lungo strascico di polemiche.
Da qui la segnalazione degli ambientalisti del Gruppo d'intervento giuridico al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e alla Guardia costiera, visto che l'ingresso sulle spiagge è vietato ad auto e moto. "Il fatto che ci guadagni non l'autorizza, però, ad arrivare su questa Isola nel bel mezzo del Mediterraneo occidentale a fare quello che le salta in testa: per esempio, impennarsi ripetutamente su trafficate strade cittadine e scorrazzare in moto sulle spiagge - si legge in una nota del Grig -. Sono cafonate, causano pericoli sulle strade, provocano danni all'ambiente e, ma guarda un po', sono pure vietate. Chissà se in Svezia l'avrebbero permesso".