L'Associazione italiana difesa animali e ambiente, ha deciso di offrire una ricompensa "a chiunque permetta d'individuare l'autore o gli autori di questo crimine"
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A Sassari, vicino a una cabina elettrica nel rione Carbonazzi, è stato ritrovata la carcassa di un cane scuoiato e fatto a pezzi. Dopo la macabra scoperta di un passante, avvenuta il 3 febbraio, è scattato l'intervento della polizia locale e a stretto giro quello delle Guardie zoofile. E ora l'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidda), ha deciso di offrire una ricompensa di 5.000 euro "a chiunque, con una denuncia formale fatta davanti alle autorità preposte, permetta d'individuare, processare e far condannare in via definitiva l'autore o gli autori di questo crimine".
La vittima di questa atrocità è molto probabilmente un piccolo levriero (la razza è stata riconosciuta dalla struttura del cane). Oltre allo sconcerto, sul Web è partita una vera e propria caccia ai responsabili con appelli affinché chi ha visto si faccia avanti.
"Un orrore indescrivibile, un crimine il cui responsabile deve pagare la sua pena anche se purtroppo le leggi in Italia per chi commette simili reati di fatto non prevede pene di una severità rapportata all'atrocità del crimine commesso", scrivono in una nota gli animalisti.
Il fatto segue di qualche giorno un altro ritrovamento, stavolta sul litorale di Platamona, sempre in provincia di Sassari: un cane è stato trovato mezzo sepolto sotto la sabbia, morto probabilmente a causa di una bastonata. Così, in queste ore sui social c'è chi si interroga su questi misteriosi episodi, ipotizzando un'eventuale connessione. Una teoria che però non è ancora supportata da alcuna prova.
A Novembre 2022, 50mila euro erano stati offerti per trovare il responsabile dell'uccisione del cane Snoopy, avvelenato con esche per topi nel Lecchese.