L'episodio risale ad ottobre

Vittima di nonnismo denuncia: "Torturata nella scuola della Marina per togliermi un anello"

La militare, attualmente imbarcata sull'Amerigo Vespucci, per tre ore e mezza è stata sottoposta a un "intervento" con arnesi da meccanico. Sparito il suo atto d'accusa

01 Feb 2019 - 08:59
 © ansa

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"Mi sembrava di essere in un film horror: hanno usato un seghetto e altri arnesi da meccanico per rompermi un anello incastrato nel dito": sono scioccanti le parole che una militare, all'epoca allieva della scuola sottufficiali della Marina a La Maddalena e oggi imbarcata sulla nave scuola Amerigo Vespucci, mise nero su bianco in una "dichiarazione spontanea" all'indomani dell'atto di nonnismo subito. Ma di questa denuncia, risalente a fine ottobre, sembrerebbe non esservi più traccia, come riferisce La Stampa. Eppure quelle tre ore e mezza da incubo sono difficili da dimenticare. Avviata un'inchiesta interna, indaga la Procura di Roma.

Il racconto delle torture "Mi tenevano bloccata" ha riferito la militare, una 28enne di Bari, scendendo nei minimi particolari, così come riportati da La Stampa. "Hanno usato un seghetto affilato, un paio di tronchesine, nastro isolante e fascette da elettricista per rompere l'anello che si era incastrato nel dito".

"Mi hanno impedito di andare in ospedale, mi tenevano bloccata nell'ufficio di un ufficiale e mi hanno sottoposto a una sofferenza allucinante", continua l'atto di accusa che riporta nomi e cognomi degli aguzzini: un capitano di corvetta e altri militari di grado inferiore, che nulla avrebbe potuto fare per salvare la collega.

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