i verdi si oppongono

Savona, in Comune passa la mozione per aumentare la Tari a chi ospita immigrati

La linea voluta dalla Lega è di considerare le case private come residenze alberghiere, ma secondo le opposizioni si tratta di "atti di discriminazione razziale"

08 Giu 2018 - 17:05
 © dal-web

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A Savona il Comune vuole alzare la Tari a chi affitterà case a migranti o a richiedenti asilo. La mozione presentata dalla Lega è stata approvata in Consiglio comunale il 1 giugno, ma ora i Verdi hanno presentato un esposto in procura, chiedendo di verificare se si possa trattare di "atti di discriminazione razziale". La giunta, guidata dal sindaco Ilaria Caprioglio, vorrebbe considerare questi immobili come attività extra-alberghiere e non come residenze private.

L'esposto dei Verdi L'opposizione si subito indignata contro la mozione presentata dalla Lega. Nel loro esposto, i Verdi chiedono alla procura di Savona di valutare "se gli atti compiuti non configurino ipotesi di reato volte al compimento di atti di discriminazione razziale". Inoltre, hanno manifestato la propria solidarietà nei confronti "della Diocesi di Savona-Noli, della Fondazione Caritas, dell'Arci e di tutti coloro che sono tutti i giorni impegnati nell'accoglienza a migranti in situazioni di difficoltà".

Da case a B&B Non ha importanza come i cittadini di Savona considerino le proprie abitazioni. Nel caso decidano di affittarle a immigrati o richiedenti asilo, per il comune queste diventerebbero strutture alberghiere, bed&breakfast o case vacanze. In questo modo, la Tari subirebbe un aumento. Una misura che potrebbe incidere pesantemente soprattutto sulle cooperative e che potrebbe mettere in discussione lo stesso sistema d’accoglienza. "Si tratta ancora di un atto generico", ha però specificato Silvana Montaldo, assessore al Bilancio. "Per mettere in pratica quanto chiede la mozione bisognerà intervenire sul regolamento Tari e capire come cambiarlo".

I precedenti A Febbraio il sindaco di Turbigo, in provincia di Milano, aveva lanciato la stessa proposta. In quel caso il primo cittadino Chirstian Garavaglia, eletto con Forza Italia, voleva contrastare l'applicazione del piano d'accoglienza firmato da 76 sindaci dell'hinterland e dalla prefettura. In quel caso, il Corriere della Sera calcolò che chi pagava ad esempio 159 euro per una casa da 100 metri quadrati, ne avrebbe dovuti sborsare 900 per affittarla a un migrante.

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