Si chiamava Patricia Masithela ed era di origini sudafricane la 29enne aggredita dagli animali nel giardino dell'abitazione di un amico, definita dagli inquirenti fatiscente e disabitata
Si chiamava Patricia Masithela la 29enne aggredita e uccisa a Latina da un branco di cani inferociti in una villetta alle porte del capoluogo, di proprietà di un amico. Sognava di fare la cantante, aveva lavorato come barista ed è probabile che in passato abbia avuto una relazione con l'uomo proprietario della casa in cui è stata aggredita dagli animali, nella notte tra domenica e lunedì. Il caso della morte della donna, madre di un bambino di 5 anni, di origini sudafricane, è avvolto dal mistero.
E gli inquirenti stanno cercando di sbrogliare la matassa di una vicenda con molti punti oscuri. Perché la donna è entrata intorno alle 3 di notte in quella casa in via Piccarello, periferia di Latina, descritta dalla questura come fatiscente e disabitata, e in condizioni di estremo degrado? Pochi giorni fa quegli stessi cani, 4, due dei quali con il microchip, avevano aggredito la fidanzata del proprietario, un quarantenne, e ferito lo stesso uomo, intervenuto per difendere la donna. Inoltre è emerso che quegli animali erano malati e denutriti.