A riferire l'episodio è stato il deputato regionale Carmelo Pace: "I pazienti del reparto di Oncologia subiscono gravissimi ritardi legati alla preparazione dei medicinali per le cure"
Nel reparto di Oncologia dell'ospedale di Sciacca, nell'Agrigentino, mancavano i farmaci salvavita. Così il primario, Domenico Santangelo, si è messo in auto e ha guidato per 180 chilometri, tra andata e ritorno, per recuperarli e curare i suoi pazienti. A riferire l'episodio è stato il capogruppo della Dc all'Assemblea regionale siciliana, Carmelo Pace. "Sono stato contattato da una paziente oncologica che si trova, da stamattina, all'ospedale di Sciacca (Agrigento). Mi è stato riferito che il primario del reparto, Domenico Santangelo, si sarebbe messo direttamente in macchina in direzione Agrigento per ritirare, personalmente, i farmaci salvavita da consegnare ai pazienti per le cure".
"Al netto della gratitudine, che esprimo pubblicamente, per il gesto encomiabile di un professionista che ha a cuore il diritto alla salute e alle cure dei nostri concittadini, mi chiedo e vi chiedo: non ci avevano assicurato, dalla direzione sanitaria, che era stato tutto risolto?", ha proseguito Pace. "La camera bianca è ancora indisponibile e i farmaci salvavita continuano ad arrivare in ritardo", ha sottolineato il deputato regionale. "In questo momento il numero delle persone che attendono, in reparto, i farmaci salvavita sarebbero venti. Nessuno di loro ha certezza sui tempi d'attesa per le cure. Siamo già al quarto giorno. Per quanto tempo deve andare avanti questa storia? È questa la sanità che ci meritiamo?".
"Da due giorni i pazienti del reparto di Oncologia dell'ospedale di Sciacca subiscono gravissimi, imperdonabili ritardi legati alla preparazione dei farmaci per le cure loro riservate", ha denunciato ancora Carmelo Pace.