stato di crisi del settore

Allarme dei pescatori di Sciacca, le coop chiedono lo stato di calamità

"I cambiamenti climatici e il surriscaldamento del mare rendono il Canale di Sicilia sempre meno pescoso". Le carenze riguardano varie tipologie ittiche: dal gambero al pesce azzurro, dai merluzzi ai calamari

06 Mar 2025 - 11:37
 © Istockphoto

© Istockphoto

I pescatori di Sciacca (Agrigento) hanno proclamato lo stato di crisi del settore della pesca. A farlo, in una lettera indirizzata al ministro delle Politiche agricole Francesco Lollobrigida e al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, sono stati i presidenti delle cooperative "Fra' Pescatori", "Madonna del Soccorso" e "San Paolo Consulting", che rappresentano armatori e pescatori. Le coop chiedono la dichiarazione dello stato di calamità naturale. "I cambiamenti climatici e il surriscaldamento del mare - dicono - rendono il Canale di Sicilia sempre meno pescoso, una tendenza che perdura da diversi mesi, con una situazione ormai sempre più drammatica e preoccupante".

Le carenze riguardano varie tipologie ittiche: dal gambero al pesce azzurro. Ma si pescano anche sempre meno merluzzi, triglie, polpi, totani e calamari. "La crisi del gambero - aggiungono i rappresentanti dei pescatori - rischia di avere ripercussioni gravissime, considerato che per la marineria di Sciacca, quando le cose andavano bene, questo esemplare di pesce da solo rappresentava il 40% del pescato totale. Conseguenza: gravi diminuzioni di prodotto giornaliero e, conseguentemente, di fatturato".

Non va meglio con il pesce azzurro, a partire da alici e sarde: il pescato è in netto calo. I responsabili delle cooperative di pescatori parlano di "strani fenomeni di carenza oltre che di ritardo nella crescita". Situazione che si sarebbe aggravata nelle ultime settimane. "Tutto questo - aggiungono - riguarda non solo Sciacca, ma anche tutti gli altri comuni costieri con tradizione marinara che si affacciano sul Canale di Sicilia". Viene segnalata una situazione definita "insostenibile da un punto di vista economico", con la maggior parte delle imprese di pesca costrette a fare continuamente ricorso al credito bancario oltre ad indebitarsi con i fornitori, non riuscendo più a coprire i costi di gestione.

La realtà marinara di Sciacca conta circa 120 imbarcazioni da pesca, di cui 90 di grandi dimensioni, con una occupazione diretta di circa 400 pescatori, oltre all'indotto delle maestranze che lavorano attorno al settore. "I tratti di mare interdetti da anni - dall'Unione europea e dalla Regione Siciliana - per favorire il ripopolamento ittico, non hanno centrato l'obiettivo prefissato, e oggi un intero comparto produttivo rischia di morire", concludono le cooperative di pesca.

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri