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Le associazioni dei consumatori sul piede di guerra: alle compagnie aeree potrebbe costare fino a 7 miliardi di euro
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E' finito alle 18 lo sciopero di 4 ore del trasporto aereo proclamato da alcune sigle sindacali dei controllori di volo, e dai lavoratori delle compagnie low cost, come i piloti ed assistenti di volo di Ryanair, Malta Air e della società CrewLink, di Easy Jet e Volotea. Centinaia i voli cancellati in tutta Italia, circa 100 solo a Fiumicino tra arrivi e partenze. Ita Airways ha disdetto 122 voli. Ritardi sul resto della programmazione dei voli in attesa del ritorno alla piena normalità.
Fino a 7 miliardi il costo dei rimborsi - Le associazioni dei consumatori scendono sul sentiero di guerra e ricordano che i passeggeri danneggiati dallo sciopero hanno diritto a una serie di rimborsi. Una situazione, che secondo calcoli del Codacons, potrebbe costare fino a sette miliardi a carico delle compagnie, di cui oltre 2 destinati ai passeggeri solo a titolo di rimborsi e ristori. "Ricordiamo che anche in caso di sciopero le compagnie aeree sono tenute a riconoscere ai passeggeri che si vedono cancellato il volo l'assistenza e l'indennizzo - spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi -. Chi non riuscirà a raggiungere le mete di villeggiatura a causa dello sciopero odierno ha diritto inoltre a chiedere ad agenzie di viaggio, tour operator e strutture ricettive il rimborso integrale di quanto pagato per i servizi non goduti, sulla base del principio della causa di forza maggiore e delle norme del codice civile, e potrà agire contro le compagnie aeree chiedendo anche il danno morale da vacanza rovinata. fino a 5mila euro a viaggiatore."
L'Unc annuncia invece un esposto all'Antitrust: "Abbiamo chiesto all'Authority di accertare se le compagnie aeree hanno tempestivamente e correttamente informato i viaggiatori sui loro diritti, ossia del fatto che, se non hanno avuto una riprotezione del volo nei tempi previsti, scatta il diritto alla compensazione pecuniaria da 250 a 600 euro a seconda della tratta" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
Turni massacranti, salari bassi: ecco i motivi della protesta - A incrociare le braccia dalle 14 alle 18 sono stati i dipendenti di easyJet, Volotea, Ryanair, a cui si sono aggiunti i controllori di volo Enav. Il disagio, peraltro, sarebbe stato più pesante se la Commissione di garanzia per gli scioperi non avesse chiesto e ottenuto di ridurre lo stop da 24 a 4 ore. Nel complesso le cancellazioni sono state alcune centinaia, circa 100 solo a Fiumicino, con numerosi ritardi sia in arrivo che in partenza. Alla base della protesta, come sottolineato nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali, "condizioni contrattuali e salariali in linea con il contratto nazionale del trasporto aereo ed inoltre acqua e cibo per gli equipaggi, spesso impossibilitati a scendere dall'aereo anche per 14 ore consecutive". Chiesta anche "la cancellazione dei tagli ai salari introdotti per fronteggiare un periodo di crisi non piu' attuale".