Carlos era stato dato per morto, poi due fungaioli l'hanno "scoperto". Aveva deciso di evitare la civiltà
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Sono arrivati da Bilbao nei boschi delle Bandite di Scarlino (Grosseto) i genitori di Carlos, un eremita spagnolo di circa 40 anni, di cui si erano perse le tracce nel 1998. L'uomo è stato scoperto qualche giorno fa da alcuni fungaioli ed era accampato nella macchia vicino Cala Violina, nel territorio di Scarlino, che pare essere stato il suo rifugio per tutti questi anni. I genitori lo credevano morto
I due coniugi, non appena sono venuti a conoscenza della notizia hanno deciso di partire per raggiungere la Maremma. Carlos si era costruito un rifugio di solitudine, infatti due giorni dopo essere stato trovato ha ripiegato la sua tenda e se ne è andato facendo perdere di nuovo le sue tracce.
Per tutti questi anni, riporta il Corriere della Sera, Carlos ha vissuto lontano da tutti, sfiorando la civiltà e senza parlare con nessuno. "Sono spagnolo, mi chiamo Carlos e vivo qui da vent'anni. Mi avete riconosciuto ora devo scappare", aveva detto l'uomo, mostrando ai due fungaioli il passaporto. Da allora era iniziata una ricerca su Internet che aveva interessato Penelope, l'associazione dei familiari e degli amici delle persone scomparse e l'omologa spagnola Sos Desaparecidos.
E proprio dai social network erano arrivate le prime conferme di quel Carlos fuggito da casa nel 1996, dopo una grave depressione, e poi il 23 aprile del 2010 giudicato morto dalla Administracion de Justicia spagnola di Cazalla de la Sierra, a due passi da Siviglia dove Carlos, nato a Bilbao, aveva abitato sino alla sua scomparsa.