Durante una manifestazione non preavvisata, gli attivisti vennero a contatto con gli agenti di polizia. I pm indagano per resistenza e offesa a pubblico ufficiale
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La Procura di Pisa ha notificato l'avviso di garanzia a 13 manifestanti coinvolti negli scontri con le forze dell'ordine avvenute il 23 febbraio. Durante una manifestazione non preavvisata, gli attivisti vennero a contatto con gli agenti di polizia schierati a protezione di obiettivi sensibili.
Le indagini hanno consentito di individuare cinque manifestanti ritenuti responsabili di aver promosso una manifestazione pubblica senza aver preavvisato l'Autorità di pubblica sicurezza. Secondo gli inquirenti, all'inizio della manifestazione gli stessi indagati "non fornirono alcuna indicazione sulle modalità di svolgimento e non ottemperarono alle disposizioni impartite dal dirigente del servizio di ordine pubblico". I cinque, insieme agli altri otto attivisti, sono stati indagati anche per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, per essersi opposti ai poliziotti spingendoli e colpendoli nel tentativo di forzare il dispositivo di sicurezza.
I manifestanti pisani sono indagati anche "per aver offeso, in più momenti, l'onore e il decoro degli operatori in servizio di ordine pubblico, pronunciando nei loro confronti frasi offensive e sputando addosso agli stessi". Le indagini hanno preso in esame sia i filmati della videosorveglianza sia i contenuti pubblicati sul web.