POST DEL 2014 CONTRO L'UCRAINA

Scontro all'Anpi, vicepresidente contro Pagliarulo: "Sull'Ucraina dichiarazioni inadeguate"

Nel 2014/2015, dopo l’invasione del Donbass, il presidente dell'associazione dei partigiani aveva pubblicato alcuni post social contro l'Ucraina, definendo "nazistoide" il governo di Kiev

20 Apr 2022 - 19:31
 © Ansa

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"Ritengo che le dichiarazioni del presidente Gianfranco Pagliarulo siano inadeguate. L'Anpi dovrebbe esprimersi diversamente". Lo afferma la vicepresidente dell'associazione dei partigiani, Albertina Soliani, riferendosi ad alcuni post social risalenti al 2014/2015, dopo l’invasione del Donbass, nei quali Pagliarulo sembrava schierarsi contro l'Ucraina, definendo "nazistoide" il governo di Kiev. "Francamente - aggiunge Soliani - sono convinta che bisogna riconoscere la Resistenza nel mondo, come quella in Ucraina, stare dalla sua parte e sostenerla".

Pagliariulo: sempre antifascista e non seguace di Putin - Nei giorni scorsi Pagliarulo aveva ribadito la sua posizione: "Sostengono che si va divisi al 25 aprile in particolare per quello che ho detto il 15 aprile", quando "ho parlato di unità, e scopro che le mie parole sono di divisione" tanto che "si è andati a frugare in qualche post su facebook e in qualche articolo che ho scritto nel 2014 e nel 2015 per dimostrare che sono un seguace di Putin" ma "io non sono antifascista a giorni alterni. Essere antifascista non vuol dire affatto sostenere Putin. Tantomeno oggi dopo un'invasione criminale che sta mettendo a repentaglio la pace nel pianeta".

"Quando nelle elezioni ucraine dell'aprile 2019 Zelensky vinse contro Poroshenko, mi sembrò francamente un fatto positivo. Pensai che forse si sarebbero finalmente realizzati gli accordi di Minsk in merito al Donbass e che ritornasse la pace. Non è avvenuto", aveva ribadito il presidente Anpi aggiungendo: "Continueremo a condannare senza se e senza ma un'invasione sanguinosa di cui Putin ha tutte le responsabilità; continueremo a sostenere l'urgenza dell'immediato cessate il fuoco e del ritiro delle truppe russe dall'Ucraina. Continueremo a sostenere che l'unica via per far cessare questa catastrofe è una trattativa seria e una continua de-escalation. Continueremo a sostenere che l'invio di armi che si sta incrementando è benzina sul fuoco".

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