"Non pensavamo che fosse un reato", hanno tentato di giustificarsi. Rimessi in libertà dopo l'interrogatorio.
Due turisti americani in vacanza a Pisa sono stati arrestati dai carabinieri mentre incidevano i loro nomi sul marmo della celebre torre pendente simbolo della città. hanno rovato a giustificarsi dicendo che non pensavano fosse un reato, aggiungendo che avevano visto anche altri nomi scritti sulla parete. Dopo l'interrogatorio l giudice li ha scarcerati non ravvisando esigenze di custodia cautelare in carcere.
I precedenti - Non è il primo caso di vandalismo e danneggiamento dei monumenti del nostro Paese. Il più deturpato resta il Colosseo. Solo nel 2019 sono stati ben sei i casi di inciviltà e maleducazione. Ad aprile è stata fermata una ragazza israeliana mentre incideva il suo nome con delle chiavi, Pochi giorni dopo è toccato a un cittadino ungherese. la scusa è sempre la stessa. "C'erano già altre scritte, non credevo che fosse vietato". Poi è stato identificato un ragazzino di soli 14 anni, anche lui intento a scrivere le sue iniziali sui muri dell'anfiteatro. Infine, il caso di una studentessa bulgara 17enne mentre un 32enne uruguaiano è stato multato e denunciato a piede libero. Stessa sorte per un turista americano di 26 anni, colto sul fatto mentre con una chiave cercava di scolpire il suo nome nella stanza dei gladiatori. Anche lui denunciato e multato di 400 euro.
Ma lo "sport" preferito degli stranieri in visita in Italia pare essere il tuffo nelle fontane delle nostre città d'arte. Quella più "ambita" è di certo la Fontana di Trevi, sempre a Roma. Nel maggio del 2019 trasformata in piscina da un giovane americano che come scusa a dichiarato di non aver visto i cartelli di divieto. E solo un mese dopo, nell'arco di ventiquattro ore, i vigili hanno fermato ben sette persone che pretendevano di rinfrescarsi nelle acque del monumento capitolino.