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Un tifoso muore d'infarto a Udine dopo la partita decisiva. Supporter azzurri aggrediti ad Avellino
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A Napoli una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco nel corso dei festeggiamenti, durati fino alle prime ore del mattino, per la vittoria dello scudetto. A perdere la vita è stato un 26enne, Vincenzo Costanzo, vittima di un agguato di camorra. "La sua morte - ha spiegato il prefetto Claudio Palomba - è assolutamente slegata dai festeggiamenti per lo scudetto. Non è assolutamente connesso alla festa", ha ribadito. Un altro tifoso del Napoli è morto d'infarto a Udine dopo la vittoria. Altre quattro persone sono rimaste ferite alle mani nell'esplosione di petardi. Sono state 203 le persone costrette ad andare al pronto soccorso.
La vittima, residente a Ponticelli, era già nota alle forze dell'ordine, ritenuta dagli investigatori vicina al clan camorristico D'Amico attivo nella zona orientale della città. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l'esatta dinamica dell'aggressione. Dopo la notizia del decesso, persone ritenute vicine al 26enne hanno danneggiato il pronto soccorso del Cardarelli. Da chiarire anche la posizione degli altri tre feriti, un 24enne e un 20enne di Ponticelli e una 25enne di Portici, raggiunti da colpi di arma da fuoco, medicati in ospedale e poi dimessi.
Sono stati 203 gli accessi nei pronto soccorso degli ospedali della Asl Napoli 1 la scorsa notte, nelle ore dei festeggiamenti. Di questi, 38 erano codici bianchi, 65 verdi, 75 gialli e 22 rossi.
Una ragazza di 20 anni è invece ricoverata nell'ospedale di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, in codice rosso con trauma cranico ed emorragia celebrale, in pericolo per la vita. La giovane è stata investita, mentre si trovava insieme ad altre tre persone per i festeggiamenti. Per cause ancora in corso di accertamento un uomo a bordo di una Fiat Stilo ha impattato sul marciapiede adiacente il muro perimetrale esterno della caserma dei carabinieri di Casoria, in via Pio XII, investendo le quattro persone che stavano passeggiando. L'uomo ha poi abbandonato l'auto per fuggire a piedi. Gli immediati accertamenti dei carabinieri hanno permesso di rintracciare l'uomo e di denunciarlo. Si tratta di un 43enne di Casoria. Le quattro persone - di età compresa tra i 20 e i 31 anni - sono state trasferite negli ospedali Cardarelli di Napoli, San Giovanni di Dio di Frattamaggiore e Villa dei Fiori di Acerra. L'auto è stata sequestrata.
È stata con ogni probabilità la passione per il Napoli a tradire un 26enne, G.D.M., arrestato per evasione, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. Gli agenti sono intervenuti in via Emanuele De Deo, dove hanno intimato l'alt all'uomo - sottoposto agli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio - che era in sella a un motoveicolo per unirsi ai festeggiamenti in corso in città; questi, alla loro vista, si è dato alla fuga in direzione di corso Vittorio Emanuele facendo perdere le proprie tracce. I poliziotti si sono recati nella sua abitazione accertandone l'assenza ma, poco dopo, lo hanno notato mentre stava rientrando nello stabile; a quel punto l'uomo, alla loro vista, ha dato in escandescenze aggredendoli fino a quando, non senza difficoltà e dopo una colluttazione, è stato bloccato.
Nella notte inoltre, in via Bracco, nel centro di Napoli, due giovani di 18 e 20 anni a bordo di uno scooter, nel tentativo di fare inversione di marcia per allontanarsi da un blocco alla circolazione imposto dai carabinieri, hanno investito uno dei militari. Per il carabiniere cinque giorni di prognosi. Stessa prognosi per il centauro alla guida, risultato sprovvisto di patente e con veicolo privo di assicurazione. È stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.
Aggressioni e intimidazioni nella notte ad Avellino nei confronti dei tifosi del Napoli che festeggiavano. È accaduto dopo la conclusione della partita di Udine in Viale Italia, nel cuore della città. Poco più di venti persone, come testimoniano le immagini pubblicate sui social, hanno bloccato le auto imbandierate, una decina, dei tifosi del Napoli che sfilavano in corteo. Una ragazza è stata anche spintonata ed è finita a terra senza conseguenze. Con le aste delle bandiere sottratte ai tifosi azzurri, gli aggressori hanno colpito gli occupanti delle auto. Sono stati momenti di alta tensione risolti quando i tifosi napoletani sono riusciti a trovare un varco e ad allontanarsi a bordo delle loro auto. Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, in una dichiarazione ha condannato "senza attenuanti" l'aggressione ai tifosi napoletani.
Un tifoso del Napoli è stato aggredito e ferito giovedì a Roma mentre festeggiava assieme ad altri lo scudetto. Il fatto è avvenuto intorno a mezzanotte nella zona di piazza Bologna. Il gruppo di tifosi azzurri è stato avvicinato d alcune persone. Uno di loro ha colpito un 24enne alla testa, forse con un bastone, che è stato poi trasportato in codice giallo in ospedale. Su quanto avvenuto indaga la polizia.
Un tifoso del Napoli, residente in Austria, è morto di infarto nella zona della stazione dei treni di Udine. Dopo le chiamate di aiuto giunte al 112 da parte di alcune persone che l'hanno visto accasciarsi, gli operatori della sala operativa hanno inviato sul posto un'ambulanza e un'automedica. L'uomo in passato aveva già avuto problemi di salute.
È andata avanti fino alle prime ore del mattino a Napoli la festa scudetto. Oltre 20mila le persone concentrate solo tra piazza Trieste e Trento e piazza del Plebiscito, teatro dei festeggiamenti in centro, dove si è cantato e ballato come in una discoteca a cielo aperto.
Si fa anche la conta anche dei danni: divelto il recinto metallico della monumentale fontana del carciofo, collocata al centro di piazza Trieste e Trento e presa d'assalto nella notte da centinaia di tifosi, tra loro molti minorenni, nonostante fosse stata transennata per impedirne lo sfregio. E' intatta, tuttavia, la scultura a forma di corolla floreale simile a un carciofo da cui deriva il nomignolo della fontana.
A Udine, invece, è di otto feriti non gravi il bilancio della calca in campo alla Dacia Arena, alla fine della partita scudetto tra Udinese e Napoli. Lo ha riferito il prefetto Massimo Marchesiello. "Da quanto abbiamo registrato - ha fatto sapere - non si tratta di feriti da scontri o da colluttazione, ma di traumi da caduta provocati dalla calca". Il direttore della Sores Fvg, Amato De Monte, ha confermato il bilancio spiegando che in totale il servizio di emergenza si è occupato di 15 persone prima durante e dopo la partita: non ci sono casi gravi salvo alcune fratture provocate da cadute dall'alto nel momento in cui i tifosi stavano entrando in contatto e c'è stata calca.
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