Mancano 60mila docenti e le graduatorie per sostituirli non sono ancora pronte. In Lazio non riaprirà una scuola su tre perché "non ci sono le aule". La Cisl lancia l'allarme: "Alcuni istituiti non riusciranno a garantire il distanziamento all'ingresso"
Lunedì 14 settembre è la data cerchiata di rosso sul calendario di 5,6 milioni di studenti del nostro Paese. Anche se quest'anno il giorno scelto dal governo per la riapertura delle scuole porta con sé dubbi e incertezze. A partire dai nomi di chi si siederà dietro alle cattedre: dopo lo stop causato dal Coronavirus, le stime parlano di circa 60mila posti ancora non assegnati. I docenti considerati fragili - cardiopatici o malati oncologici - verranno destinati a nuove mansioni in segreterie o biblioteche, lontani dagli studenti. Ancora nessuna risposta invece sulle graduatorie per sostituire i 13mila insegnati risultati positivi al tampone.
Arcuri: "Sforzo ciclopico, contenti del risultato raggiunto" - "Abbiamo fatto tutti insieme uno sforzo ciclopico e siamo contenti del risultato raggiunto" riguardo i preparativi per la riapertura delle scuole. E' il commento del commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, il quale ha aggiunto: "Abbiamo distribuito ai 19mila istituti scolastici italiani 94 milioni di mascherine che saranno nella disponibilità dei dirigenti. Studenti e docenti avranno la mascherina per svolgere le attività in sicurezza".
La Cisl avverte: "Ci saranno problemi nel garantire il distanziamento" - Tra le categorie sottostimate per la ripartenza non ci sarebbero solo gli insegnanti: "Mancano anche i collaboratori scolastici", avverte Maddalena Gissi della Segreteria Generale Cisl Scuola, "e alcune realtà avranno problemi perfino nel garantire il distanziamento sociale all'ingresso". L'appello lanciato dal sindacato è quello di "unire le forze con i soggetti che hanno sottoscritto il protocollo di sicurezza per le scuole, primi tra tutti la protezione civile, al fine di garantire una buona ripresa".
Nel Lazio chiusa una scuola su tre - Non tutte le Regioni però sembrano riuscire ad arrivare pronte alla data stabilita. "Nel Lazio il 30% delle scuole non riaprirà. abbiamo ancora 16mila studenti senza un'aula", dice l'assessore regionale Claudio Di Berardino. Nel piano della Regione Lombardia ci sarebbe invece una corsia preferenziale per effettuare i tamponi agli studenti con sintomi riconducibili al Covid in modo da avere l'esito in 24 ore.
Salvini: "Milioni di famiglie non porteranno i bambini a scuola" - "Ci sono milioni di famiglie che, per colpa di un governo che ha perso mesi di tempo, non accompagneranno i figli a scuola". La previsione arriva da Matteo Salvini, che ha commentato così l'avvio dell'attività scolastica prevista in molte Regioni italiane per il 14 settembre. Il leader della Lega ha poi aggiunto che "mancano 60mila insegnanti, mancano 20mila aule, mancano i bidelli e mancano le mense".