Il ministro Bussetti annuncia "più risorse per il prossimo rinnovo contrattuale, per garantire stipendi adeguati agli insegnanti"
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E' stato siglato nella notte a Palazzo Chigi l'accordo tra i sindacati della scuola e il governo. Alla firma erano presenti il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, e il premier Giuseppe Conte. L'intesa prevede più risorse per il rinnovo contrattuale e soluzioni per il precariato. Le sigle sindacali, in seguito all'accordo, hanno sospeso lo sciopero che era stato proclamato per il 17 maggio.
Stipendi adeguati per gli insegnanti - Il ministro Bussetti ha annunciato "più risorse per il prossimo rinnovo contrattuale, per garantire stipendi adeguati agli insegnanti" e soluzioni mirate per il precariato. "Chi insegna da più di 36 mesi avrà percorsi dedicati per l'immissione in ruolo. Sono due dei punti qualificanti dell'intesa. Ringrazio Giuseppe Conte per il supporto dato alla trattativa e ringrazio i sindacati. Insieme stiamo lavorando per il bene della scuola", ha aggiunto.
Nuove risorse per il contratto - L'impegno dell'esecutivo è quello di reperire risorse per il nuovo contratto 2019-20. Al momento, con i fondi inseriti nella Manovra, al personale della scuola è stato garantito il mantenimento dell'elemento perequativo previsto dal precedente Ccnl fino a dicembre più una cifra tra i 7 e 23 euro a titolo di indennità di vacanza contrattuale. Va detto che con lo scorso rinnovo, 2016-2018, al personale della scuola sono giunti aumenti, medi, di 96 euro lordi al mese, con picchi di 110 euro per gli insegnanti delle superiori con elevata anzianità.
I concorsi - Il governo è pronto a far partire due nuovi concorsi ordinari: uno da 16.959 posti, già definito e destinato a infanzia e primaria; l'altro da 48.536 disponibilità, in attesa degli atti preparatori e rivolta esclusivamente alle medie e alle superiori. Al concorso ordinario per infanzia e primaria potranno partecipare i diplomati magistrali ante 2001/2002, compresi quelli esclusi dalla procedura straordinaria da oltre 10mila posti indetta lo scorso anno (attualmente in corso), e i laureati in scienze della formazione primaria. Alle 48.536 cattedre messe a bando per la secondaria (50% medie, il restante 50% superiori) potranno invece concorrere anche i laureati che abbiano conseguito 24 crediti formativi (Cfu) in materie antro-psico-pedagogiche.
Stagione concorsuale da 66mila cattedre - L'intesa prevede una nuova stagione concorsuale da 66mila cattedre in tutto, una corsia preferenziale per la stabilizzazione dei precari, in primis coloro che hanno oltre tre anni di servizio alle spalle e l'impegno a reperire maggiori risorse per il rinnovo contrattuale in aggiunta agli 1,7 miliardi di euro stanziati per l'intero comparto pubblico dalla manovra 2019.
Rapida stabilizzazione dei precari storici - Per i precari con oltre 36 mesi di servizio alle spalle sono previste misure per una più rapida stabilizzazione. Sì ipotizzano quote di riserva nelle selezioni e ingressi agevolati, riconoscendo super punteggi ai titoli. A settembre, complice Quota 100, saranno scoperte oltre 100mila cattedre.