Scuola, l'ipotesi della settimana corta
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I costi, saliti del 20%, vanno dai 350 ai 600 euro per 3-5 giorni: per molte famiglie si tratta di cifre insostenibili. Molti istituti rinunciano all'estero e scelgono mete più economiche ma spesso non basta
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La scuola fa i conti con il caro vita e gli aumenti generalizzati dei prezzi anche per quanto riguarda le gite. Uno dei momenti più amati dagli studenti sta, infatti, diventando fuori portata per molti. I prezzi dei trasporti e i preventivi delle agenzie di viaggio costringono molte famiglie a dover rinunciare. "Le classi ormai partono con appena metà o poco più dei ragazzi, i costi sono saliti del 20%", spiega Cristina Costarelli di Anp Lazio. Gite scolastiche di 3-5 giorni costano dai 350 ai 600 euro.
Il post-Covid - Proprio adesso, verrebbe da dire. Proprio adesso che dopo tre anni si poteva ricominciare. Lasciate alle spalle le restrizioni dovute al Covid, la possibilità di ricominciare a viaggiare avrebbe potuto garantire agli studenti il ritorno alle gite scolastiche anche all'estero. Giorni da trascorrere insieme, con compagni e insegnanti, unendo svago e apprendimento, divertimento e conoscenza di posti nuovi. Ma, come riporta il quotidiano La Repubblica, tutto questo deve fare i conti, letteralmente, con l'aumento dei prezzi, la crisi e l'inflazione che rischiano di rendere la cara, vecchia e amatissima gita scolastica, un vero tabù.
Molti studenti non partono - I viaggi di istruzione e le gite didattiche sono infatti ripartiti a pieno regime ma molti istituti cercano di far quadrare i conti rinunciando all'estero o scegliendo mete più economiche. Ma spesso non basta e molte famiglie non riescono a mandare i figli in gita. "Tantissimi studenti non partiranno quest'anno perché l’inflazione pesa sulle famiglie e senza sostegni il diritto allo studio non è garantito", dice Paolo Notarnicola di Rete degli studenti medi. E se un soggiorno a Madrid arriva a costare 650 euro, non è difficile capire come per una famiglia, che magari deve mandare in gita più di un figlio, diventi quasi proibitivo.
Sospeso l'Erasmus - Sempre a Repubblica, Giuseppina Marzocchella, che dirige il liceo Elsa Morante di Scampia, invoca l'intervento del ministero: "Le scuole in zone come la nostra dovrebbero essere tutelate. Per molti ragazzi i viaggi all'estero o anche solo la possibilità di uscire da Napoli rappresentano l'unica opportunità per visitare l'Italia o l'Europa". La dirigente scolastica ammette poi che anche il progetto Erasmus è al momento sospeso perché non si riescono a coprire i costi.
L'impegno delle scuole non basta - Molte scuole si impegnano a coprire le spese per incentivare la partecipazione alle gite del maggior numero possibile di studenti. Ma l'aumento dei prezzi degli aerei, dei trasporti in generale e degli hotel, rende sempre più difficile, se non impossibile per gli istituti provare ad andare incontro ai ragazzi, semplicemente perché far quadrare i conti è una vera impresa. Così si cercano mete più economiche e si propongono soggiorni più brevi. Ma spesso non basta e così i ragazzi si vedono negato non solo un bel momento, di quelli che restano nell'album dei ricordi, ma spesso anche la possibilità, l'unica, di viaggiare e vedere posti nuovi.
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