Il ministro dell'Istruzione spiega: "E' inutile, se poi non conosciamo le esperienze più importanti del nostro passato, e i grandi valori dell'Occidente"
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Il sistema scolastico italiano prevede l'insegnamento di "troppa roba. In terza elementare si va a narrare e a spiegare tutte le specie di dinosauri. Addirittura c'era un animale vissuto 40 milioni di anni fa e questi bambini devono studiare e imparare questo animale vissuto in Messico ed estinto da milioni di anni. Tutto questo, ma a che serve?". Ne è convinto il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. "E' tutto inutile se poi non conosciamo le esperienze più importanti del nostro passato, che ci hanno dato i grandi valori dell'Occidente", ha sottolineato il responsabile dell'Istruzione, spesso sotto attacco per le sue idee.
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Per Giuseppe Valditara bisogna "semplificare un poco non nel nome del semplicismo, ma nel nome del far prevalere la qualità sulla quantità". "Non concepisco una didattica fatta sul cellulare che ha effetti molto negativi sul bambino, sulla sua concentrazione, creatività e ci sono tanti studi su questo", ha poi aggiunto il ministro dell'Istruzione e del Merito.
"Il web è un grande oceano dove alla fine ci si perde, certamente ritornare all'importanza del libro, della scrittura, poi dopo c'è il tablet, è importante - ha proseguito -. Il tablet c'è in tutte le scuole primarie, ma non il cellulare. Il cellulare crea danni nel bambino piccolo, anche a livello psicologico, crea anche una dipendenza psichica".
"La scuola deve dare una formazione culturale per essere cittadini indipendenti ma deve anche assicurare una prospettiva di inserimento lavorativo, altrimenti il rischio è che uno arrivi poi a disperdersi", ha evidenziato Valditara. "Per questo - ha concluso - insisto sul lavoro e sull'importanza del collegamento con il mondo del lavoro e dell'impresa e perché ho voluto tanto fortemente il 4+2, che consente a chi si diploma agli istituti professionali in quattro anni di iscriversi direttamente agli Its".