Lo dice una ricerca pubblicata sul sito Social Forces condotta in Svezia su un campione 150mila persone
© ufficio-stampa
Voti peggiori a scuola, uno stipendio più basso e una laurea di minor pregio. Essere secondogeniti non conviene. Non solo sono costretti a subire le angherie dei fratelli maggiori durante l'infanzia, ma sono più sfortunati per tutto l'arco della vita. Lo confermerebbe una ricerca scientifica, appena pubblicata sul sito Social Forces, guidata dal Max Planck Institute for Demographic Research in Germania, insieme all'Università di Stoccolma in Svezia.
La ricerca - Condotto su 146mila studenti, nati tra il 1982 e il 1990 inscritti all'Università fra il 2001 e 2012, lo studio ha preso in esame le famiglie composte da almeno due figli confrontando il rendimento scolastico, il percorso lavoratico e le retribuzioni secondo il loro ordine di nascita.
I risultati - In base al periodo in esame, i sencondogeniti hanno voti peggiori a scuola, lauree meno prestigiose e una paga più bassa. I primogeniti, invece, si iscrivono più spesso a corsi di prestigio come medicina e ingegneria, hanno voti migliori fin dalle elementari e si dimostrano più sicuri e fiduciosi nelle loro capacità.
Le ragioni - Secondo i ricercatori il motivo di questa differenza è da attribuire ai genitori. Inevitabilmente, infatti, i figli nati prima ricevono più attenzioni a causa del tempo che trascorrono da soli con padre e madre. Un vantaggio iniziale che i secondogeniti non riescono più a recuperare nel tempo.