Speciale Il caso Giulia Tramontano
motivazioni della condanna all'ergastolo

Delitto Senago, giudici: Impagnatiello premeditò l'omicidio di Giulia Tramontano per quasi sei mesi

Per la Corte, la prima volta che il 31enne accarezzò l'idea di "sbarazzarsi della compagna" risale a quando lei gli disse di aspettare un bambino. Fece infatti ricerche online su "veleno per topi", salvo poi decidere di ucciderla a coltellate

17 Feb 2025 - 17:32
Alessandro Impagnatiello © Ansa

Alessandro Impagnatiello © Ansa

Alessandro Impagnatiello voleva "uccidere" Giulia Tramontano da "quasi sei mesi", quando per "la prima volta ha accarezzato l'idea di sbarazzarsi della compagna" e il 27 maggio 2023 ha "preparato l'agguato" almeno dalle "ore 15" del pomeriggio. Lo scrivono i giudici della Corte d'Assise di Milano nelle 115 pagine di motivazioni della sentenza con cui lo scorso 25 novembre hanno condannato all'ergastolo il 31enne per l'omicidio volontario pluriaggravato della fidanza incinta al settimo mese, occultamento di cadavere e procurato aborto. Per il collegio, Impagnatiello "ha fatto crescere e maturare dentro di sé" il proposito omicida dal 12 dicembre 2022, quando ha scoperto della gravidanza, fino al giorno delle 37 coltellate dentro la loro casa di Senago (Milano).

La prima volta che Impagnatiello avrebbe "accarezzato l'idea di sbarazzarsi della compagna", scrive infatti la Corte presieduta da Antonella Bertoja, risale al 12 dicembre dell'anno precedente, pochi giorni dopo che Giulia gli aveva detto di aspettare un bambino. Quel giorno, infatti, l'ex barman ha digitato online la ricerca "veleno per topi stelfor".

I giudici osservano che "nell'intervallo temporale di quasi sei mesi" da allora al giorno dell'omicidio, Impagnatiello "non ha più abbandonato quel proposito criminoso; anzi lo ha fatto crescere e maturare dentro di sé, mentre in via parallela e speculare si intensificava e consolidava la relazione segreta" con una collega.

Il pomeriggio del 27 maggio, Impagnatiello non avrebbe soltanto compreso che le due donne si erano "rivelate reciprocamente tutte le menzogne attraverso le quali egli le aveva controllate, manipolate e tenute in scacco come 'pedine' sulla fantomatica 'scacchiera' narrata con vanto ai periti", ma ha realizzato anche "di essere diventato a sua insaputa lo 'zimbello' di tutti i colleghi dell'Armani Caffè" dove lavorava e che "già da una settimana" avevano saputo delle bugie alle due ragazze.

Una "presa di consapevolezza" che "lo ha avvilito e mortificato", ma che al tempo stesso è stata "compensata" da una "rabbia fredda e da una lucida risolutezza che lo ha portato, poche ore dopo, a riaffermarsi e vendicarsi di quel 'torto' subito". È stato allora, secondo i giudici, che l'ex barman ha deciso di "rimodulare il programma criminoso da mesi portato avanti in modo poco efficace" con il veleno, uccidendo Giulia con "modalità nuove ed efferate".

Nelle ore successive al delitto Impagnatiello ha agito in modo "improvvisato, grossolano, rudimentale e imprudente", fino al fermo 4 giorni dopo solo perché il "progetto di far sparire il corpo di Giulia dopo l'omicidio, riducendolo in cenere nella vasca da bagno di casa" ha subito "un imprevisto". Cioè il corpo della 29enne "nonostante i tentativi di combustione non spariva 'come un fazzoletto'" come "puerilmente" l'ex barman "aveva pensato".

Giulia Tramontano ha realizzato "mentre si trovava ancora in vita" per una "manciata di secondi" che "insieme con lei moriva anche il nascituro che portava in grembo". I giudici riconoscono anche l'aggravante della crudeltà nel femminicidio di Senago. Aggravante che per la Corte d'assise di Milano non sta "soltanto" nei "37 fendenti inferti sul corpo della vittima", ma nelle 11 coltellate quando "la vittima era ancora viva" e nel fatto che "la stessa fosse in stato di gravidanza". La 29enne ha avuto la "consapevolezza" che con lei moriva anche il bambino, che sarebbe nato ad agosto, e questo ha "senz'altro provocato nella donna una sofferenza ulteriore rispetto a quella provocata dall'aggressione da parte del compagno".

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri