Caritas, Comunità di Sant'Egidio e Croce Rossa al lavoro per proteggere le persone che vivono per strada dal freddo. Tra le iniziative, la raccolta di coperte, indumenti invernali e sacchi a pelo.
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Con il crollo delle temperature di questi giorni, costato la vita ad una persona senza fissa dimora alla stazione centrale di Milano, molte associazioni cercano di aiutare chi si trova a vivere questa situazione di grave disagio e non può o non vuole andare nei dormitori. Questi enti cercano di prestar loro assistenza con la distribuzione di pasti e bevande calde, coperte e sacchi a pelo, e hanno avviato raccolte di questi oggetti contro il freddo.
Comunità di Sant'Egidio - "Non aggiungiamo al gelo anche l'indifferenza, che è il primo nemico di chi vive per strada: invitiamo tutti a prestare attenzione a chi passiamo accanto ogni giorno, nelle vie delle nostre città, senza fermarci". Così Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, lancia un appello a mobilitarsi in favore delle persone senza fissa dimora. Sul sito dell'associazione tutti gli indirizzi da Novara a Catania in cui è possibile portare coperte e sacchi a a pelo. "Accanto a questa mobilitazione della società civile – osserva Impagliazzo – è necessario che si diano da fare anche le istituzioni aprendo con urgenza nuovi ripari notturni. Occorre allargare la rete di protezione sociale per i più fragili, ancora troppo debole nelle nostre città, in modo da evitare nuovi drammi, non solo del freddo, ma dell’esclusione".
Croce Rossa Italiana - La Croce Rossa Italiana ha potenziato la presenza di uomini e mezzi per la distribuzione di generi alimentari di conforto e medicinali ai malati in difficoltà. Tra le altre iniziative, l'apertura anche diurna di alcuni centri che normalmente offrono cena e pernottamento. Oltre a questo sul suo sito ha pubblicato un elenco di consigli diretti a tutta la popolazione per affrontare al meglio il calo delle temperature.
Caritas - Anche Caritas ha potenziato le attività di accoglienza e distribuzione di pasti e beni di prima necessità che svolge quotidianamente. In diversi luoghi ha messo a disposizione spazi all'interno delle proprie strutture, allungato gli orari di mense e ricoveri e aumentato il numero dei posti letto.