La siccità in Sicilia
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"Siamo alle solite: la gestione dell'emergenza idrica non si fa d'estate, quando l'acqua manca. Perché poi costa tanto, più dell'ordinario" dice il nuovo capo dipartimento della Protezione civile
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Per combattere la siccità in Sicilia "la prima cosa da fare è evitare le perdite o perlomeno ridurle, quindi riparare la rete, mettere mano agli invasi delle dighe". Lo afferma Fabio Ciciliano, nuovo capo dipartimento della Protezione civile, parlando dell'emergenza acqua che ha colpito l'isola e altre regioni del Mezzogiorno, dalla Calabria alla Puglia. "Però, dico, siamo alle solite: la gestione dell'emergenza idrica non si fa d'estate, quando l'acqua manca. Perché l'emergenza poi costa tanto, costa più dell'ordinario" sottolinea in un'intervista al Corriere della Sera.
Dalle pagine del quotidiano, poi, Ciciliano lancia un appello: "Conosco da anni quelle realtà. Molte famiglie vivono da sempre con la cisterna azzurra sul tetto, per continuare ad avere l'acqua quando s'interrompe l'erogazione pubblica. Tanti campi sono già bruciati, però ecco agli allevatori che vorrebbero macellare il bestiame ormai stremato, io dico che al loro posto eviterei, perché poi servirebbe altra acqua per smaltire." Per il capo della Protezione civile, infatti, "l'obiettivo è fare in modo che tra un anno, estate 2025, non ci si ritrovi a parlare di emergenza".
E porta l'esempio del Benin: "Nel 2008 vi prestai servizio volontario da medico chirurgo, là c'erano le suore che gestivano le missioni. Mi ricordo che si arrabbiavano molto quando i pozzi venivano trascurati e l'acqua diventava inquinata. È un fatto di mentalità, di cultura".
A peggiorare la situazione in Sicilia, ci sono i numerosi incendi divampati nella regione. Ben dodici i righi sui quali sono intervenuti ieri i forestali, i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile. Tre incendi sono divampati ad Agrigento, due a Caltanissetta, uno a Catania, due a Enna, uno a Messina e tre a Palermo. Nell'agrigentino i roghi sono divampati nel capoluogo nei pressi di via Solferino, a Sant'Angelo Muxaro in contrada Campana e a San Biagio Platani in contrada Coda di Volpe. Nel nisseno fiamme nel capoluogo in contrada Grotta D'Acqua e a Campofranco. Nel palermitano a Carini in via contrada Stazzone, a Montelepre e a Blufi, nel catanese a Santa Maria Lidocia in contrada Cavaliere e nell'ennese nel capoluogo in contrada Furma e contrada Pasquasia.
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