L'imbarcazione incrociata è un peschereccio tunisino che non ha l'attrezzatura adatta per accogliere tante persone. E il loro sogno si infrange in mare
Hanno avvistato il peschereccio e, nella speranza di essere salvati e portati in Sicilia, hanno deliberatamente affondato il gommone su cui si trovavano. Il video mostra quello che sembra sia diventato un fenomeno sempre più diffuso nel Canale di Sicilia, ormai per tanti africani un facile corridoio per passare nel Vecchio Continente. Facile in apparenza, perché i rischi sono tanti. Il problema in questo caso è che l'imbarcazione in cui il gruppo si è imbattuto non è attrezzata a mettere in salvo tante persone.
Infatti, dal peschereccio, c'è un marinaio che grida loro "Calma" sperando che questi comprendano che l'operazione salvataggio per lui è impossibile. Un peschereccio non italiano, forse tunisino. Il marinaio a bordo urla più volte, e inutilmente, "calma" nella concitazione generale pensando che quegli uomini in mare abbiano almeno una vaga conoscenza della lingua del Paese verso cui sono diretti. Ma il loro è un sogno che si trasforma in incubo: la speranza di fuga creata dal miraggio della salvezza in Europa come "profughi siriani" si rivela pura illusione. E un fenomeno di fuga di massa rischia di portare nuove immani tragedie in un mare dove i morti ormai non si contano più.