"Non intendo sottrarmi alla cattura, mi trovo già all'estero per un periodo di cura", fa sapere l'ex senatore dopo che se ne erano perse le tracce a pochi giorni dalla sentenza definitiva nei suoi confronti. Chiesto l'arresto per pericolo di fuga
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"Tengo a precisare che non intendo sottrarmi al risultato processuale della prossima sentenza della Corte di Cassazione". Marcello Dell'Utri, su cui pende una richiesta di custodia cautelare in carcere, spiega le ragioni per cui è irreperibile: "Qualche settimana fa ho subito un intervento di angioplastica. Trovandomi in condizioni di salute precarie sto effettuando ulteriori esami e controlli". La Procura ipotizza possa trovarsi in Libano, ma fonti ben informate smentiscono.
L'ex senatore Pdl è stato condannato a 7 anni dalla Corte d'Appello di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. Contro di lui era stato emesso un ordine di custodia cautelare per pericolo di fuga ma gli agenti non lo avevano trovato. La Dia di Palermo: "E' irreperibile da metà marzo".
Dell'Utri: "Mi trovo già all'estero per un periodo di cura" - "Apprendo della aberrante richiesta di preventiva custodia cautelare mentre mi trovo già all'estero per il periodo di cura e riposo - spiega l'ex senatore -. Rimango tuttavia in attesa fiduciosa del risultato che esprimerà la Massima Corte che ha già rilevato incongruenze e fumus nella prima sentenza di appello, annullandola conseguentemente". "Mi auguro - conclude - quindi che un processo ventennale, per il quale ritengo di avere già scontato una grave pena, si possa concludere definitivamente e positivamente".
Ricerche internazionali per l'ex senatore - Sono state attivate le procedure per le ricerche a livello internazionale. La richiesta in tal senso è stata inoltrata dalla Procura generale di Palermo e ha poi seguito l'iter di routine attraverso gli uffici amministrativi del ministero della Giustizia.
Emesso mandato d'arresto europeo - La corte d'appello di Palermo ha emesso un mandato di arresto europeo a carico dell'ex politico. Il provvedimento vale per i Paesi europei e per gli altri Paesi con cui l'Italia ha stretto trattati di estradizione. Per le ricerche negli altri Stati è stata attivata l'Interpol attraverso i canali previsti.
Fonti da Beirut: "Mai arrivato in Libano" - "Marcello Dell'Utri non è arrivato in Libano". Lo dicono all'Ansa fonti ben informate a Beirut e altre collegate alle autorità che controllano il traffico in entrata e in uscita dell'aeroporto internazionale della capitale libanese.
Un testimone: "Dell'Utri su volo Parigi-Beirut il 24 marzo" - Nel giallo sulla fuga spunta, però, la testimonianza di un passeggero che avrebbe viaggiato accanto a Dell'Utri su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo. L'uomo - che ha chiesto di restare anonimo - ha riferito che l'ex senatore ha viaggiato "in business" ed ha assicurato di averlo visto ritirare il bagaglio una volta atterrato e uscire dall'aeroporto. Intanto ambienti della procura generale di Palermo confermano che Dell'Utri agli inizi di aprile era a Beirut.
Avvocato Dell'Utri a Radio24: "Si sta curando" - Lo ha dichiarato l'avvocato di Marcello Dell'Utri, Pino Di Peri, intervenendo a Radio24. Su dove sia attualmente l'ex senatore, "lo sa solo lui", ha spiegato il legale. "Recentemente è andato in Francia per avere contatti con presidi ospedalieri che si occupano della materia cardiologica. E' tornato dalla Francia. Penso che quando ci sarà la Cassazione opererà una riflessione su quello che dovrà fare". L'avvocato ha ricordato di aver incontrato il suo assistito "a Milano due o tre settimane fa, poi non l'ho visto più".
"Con sé due passaporti diplomatici", ma la Farnesina smentisce - Secondo gli investigatori, che hanno cercato invano di eseguire la misura e che da settimane monitoravano le sue mosse, l'ex senatore avrebbe due passaporti diplomatici. La Farnesina, tuttavia, smentisce: "Non risulta sia in possesso di un passaporto diplomatico italiano né di un passaporto di servizio valido".
Procura chiede a ministero ricerca internazionale Dell'Utri - La procura generale di Palermo ha chiesto al ministero della Giustizia di attivare le procedure internazionali per la ricerca di Dell'Utri. L'istanza è arrivata in via Arenula. Dopo il sì del Guardasigilli verranno avvertite le divisioni Interpool e la divisione Sirene del Viminale per dar via alle ricerche. Anche due anni fa, alla vigilia di una sentenza, Dell'Utri si era rifugiato a Santo Domingo: rientrò quando la condanna fu annullata.
La Procura generale ha fatto ricorso contro il rigetto al tribunale del riesame che ha confermato l'orientamento dei giudici di appello. Da qui la nuova richiesta, questa volta di arresto, che risale a lunedì sera scorso. I giudici l'hanno accolta e depositato il provvedimento martedì.
La Dia di Palermo: "Irreperibile da marzo" - Marcello Dell'Utri sarebbe irreperibile "sin dalla seconda metà dello scorso mese di marzo". E' quanto si evince da una nota della Dia di Palermo, alla quale è stata delegata la notifica dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell'ex senatore.
La Direzione investigativa antimafia ha controllato tutti i recapiti conosciuti di Dell'Utri e dei suoi familiari ma senza alcun esito. L'ex senatore al momento risulta "irreperibile" e la Corte d'Appello ne ha dichiarato lo stato di latitanza.
"Perché non si fa nominare ambasciatore in Guinea?" - Secondo quanto racconta "La Stampa", Alberto, il fratello gemello di Dell'Utri, parlava di una possibile fuga all'estero. "La Guinea è un Paese che concede i passaporti diplomatici molto facilmente. Bisogna accelerare i tempi", diceva in una telefonata. L'interlocutore gli chiedeva a questo punto come mai Marcello non avesse pensato a farsi nominare ambasciatore della Guinea. Alberto gli rispondeva citando una terza persona importante, marito della figlia del presidente africano.
Sempre dalle intercettazioni era emerso anche il Libano, ritenuta la meta più probabile per l'ex senatore. "Marcello – confidava il fratello Alberto – ha cenato con un politico importante di Beirut, che si candida presidente".