Nella lettera anonima viene indicato una zona, contrada Ferla, le cui celle telefoniche avevano agganciato i cellulari di alcune delle persone poi indagate
"Cercatala, mi raccomando - scrive l'anonimo - Denise è sepolta vicino ad un capannone di attrezzi da contadino". Queste poche righe, scritte con grafia elementare, qualche errore ortografico, indicano anche un luogo. Contrada Ferla, tra Mazara del Vallo e Marsala. Lì, secondo l'autore, si troverebbe il cadavere di Denise Pipitone, la bimba del Trapanese scomparsa il 1 settembre 2004.
La missiva, consegnata martedì scorso alla guardia di finanza della procura, porta il timbro postale di bologna. la cautela è d'obbligo, ma le celle telefoniche della zona di contrada Ferla avevano agganciato pochi giorni dopo il rapimento della piccola, i cellulari di alcune delle persone poi indagate.
Sono quasi dieci anni che non si sa più nulla di Denise. La madre, Piera Maggio, non si è mai arresa, anche oggi è convinta che la sua bimba sia viva, sia tenuta nascosta da qualche parte. Di lettere, lei, ne ha viste arrivare molte in questi anni. sSempre anonime, sempre senza alcun riscontro. Piera Maggio ha una sola convinzione: nella scomparsa di Denise c'entra la sorellastra della bimba, Jessica Pulizzi nei cui confronti è appena iniziato a Palermo il processo d'appello dopo l'assoluzione in primo grado.
Sul suo blog, la madre della bimba si rivolge direttamente alla figlia che oggi avrebbe quasi 14 anni. "Se ti riconosci in queste foto - scrive - se queste canzoni ti sembrano familiari contattaci. L'amore è speranza e noi ci crediamo".