© Facebook / Libera Palermo
© Facebook / Libera Palermo
Moltivolti, un'istituzione all'interno del quartiere di Ballarò, ha riportato danni per decine di migliaia di euro
© Facebook / Libera Palermo
© Facebook / Libera Palermo
"Per consentire un recupero immediato delle attività lavorative e sociali di Moltivolti, i cui locali sono stati danneggiati da un incendio, con la nostra rete abbiamo deciso di far partire immediatamente una raccolta fondi". A poche ore dal rogo che ha distrutto lo storico locale multietnico, simbolo accoglienza, nel cuore del rione palermitano di Ballarò, a Palermo, Libera Palermo annuncia una raccolta fondi. "Siamo sotto shock nel vedere il frutto di anni di lavoro andare letteralmente in fumo", hanno scritto i membri dell'associazione che aveva dato vita alla realtà, ristorante e impresa sociale, data alle fiamme. L'incendio ha provocato danni per decine di migliaia di euro.
La raccolta fondi - E' Libera Palermo per prima a rimboccarsi le maniche, perché la sua sede è proprio negli spazi coworking di Moltivolti. "Abbiamo deciso di far partire immediatamente una raccolta fondi per convogliare la solidarietà di tutte la rete dei sostenitori, fatta di associazioni, enti privati e singoli cittadini che in queste ore hanno dimostrato grande attenzione per l'accaduto. Insieme per rilanciare il progetto di comunità il prima possibile", dichiara Carmelo Pollichino, presidente di Libera Palermo. Al momento è possibile donare sul conto corrente di Libera Palermo.
La storia - Moltivolti, uno dei simboli della Palermo multietnica, è un'impresa sociale nata nel 2014 da un gruppo di 14 persone provenienti da 8 Paesi diversi: Senegal, Zambia, Afghanistan, Bangladesh, Francia, Spagna, Gambia e Italia. All'interno si sviluppano quattro diverse aree di interesse, tutte collegate e accomunate tra loro da un'unica visione e filosofia di vita: ristorante, coworking, associazione non profit e di turismo responsabile.
Tra le ultime iniziative intraprese c'è quella che a dicembre ha portato a Palermo, dopo un viaggio, lungo e denso di insidie, dieci profughi, tra cui sei donne e due bambini, in salvo dall'inferno afghano e dalle violenze dei talebani grazie alla generosità di tante persone. Sono i componenti della famiglia di Shapoor Safari, cuoco proprio di Moltivolti.
Il rogo - "Questa è la notizia che non avremmo mai voluto darvi. Un incendio scoppiato per cause ancora da accertare ha gravemente danneggiato il nostro caro Moltivolti. Come potete immaginare siamo sotto shock nel vedere il frutto di anni di lavoro andare letteralmente in fumo e, nonostante l'abbraccio immediato della nostra rete, il dolore è immenso. Ci prenderemo qualche ora per fare la conta dei danni e ricostruire l'accaduto per attivare tutte le misure del caso", hanno scritto i titolari su Facebook.
Secondo una prima ricostruzione, a provocare il rogo il malfunzionamento di un condizionatore. Indaga la polizia.
La solidarietà - "In questo momento di dolore e sconforto sono vicino ai proprietari, ai dipendenti e a quanti animano ogni giorno il Moltivolti, luogo di accoglienza e integrazione", afferma il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Aggiunge il deputato siciliano Erasmo Palazzotto: "Non siete soli. Riapriremo e saremo più forti". "Moltivolti rappresenta una delle esperienze più significative, concrete e interessanti di integrazione e lavoro a Palermo", commenta Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo esprimendo solidarietà.