TRAGEDIA A LICATA

Lite per l'eredità, uccide quattro familiari e poi si spara in diretta telefonica: l'omicida muore in ospedale

Le vittime sono il fratello dell'assassino, la cognata e figli della coppia, due ragazzini di 11 e 15 anni. Gli investigatori: "Piano premeditato dall'assassino"

26 Gen 2022 - 15:42

Prima ha sparato contro quattro familiari, tra cui due ragazzini, uccidendoli, poi ha rivolto l'arma contro di sè mentre era al telefono con i carabinieri ed è stato trasportato in condizioni gravissime in ospedale, dove è morto poco dopo. E' finita nel sangue una lite per motivi di eredità in una casa di Licata (Agrigento), dove Angelo Tardino, 48 anni, ha assassinato a colpi di pistola il fratello, la cognata e due nipoti prima di tentare la fuga.

La strage familiare - Dopo aver ucciso il fratello Diego, possidente agricolo di 45 anni, la moglie Alessandra Ballacchino, e i due figli, braccato dai carabinieri, l'autore della strage ha tentato di suicidarsi. E lo ha fatto mentre era al telefono con i militari, in una strada poco distante dal luogo in cui aveva sterminato la famiglia del fratello. Gli investigatori, che erano ormai sulle sue tracce, stavano cercando di convincerlo a costituirsi.

Morto anche l'omicida - Quando ormai sembrava incline ad arrendersi e raggiungere la caserma, i militari hanno sentito al telefono uno sparo e hanno capito che il fuggitivo aveva tentato di suicidarsi. In un primo momento era sembrato anche l'omicida fosse morto, ma poi si è appreso che l'uomo respirava ancora. Agonizzante, è quindi stato intubato e trasferito in elisoccorso all'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, dove è deceduto.

Licata, lite familiare sfocia in una mattanza

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Lite per motivi economici dietro la strage - Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, che hanno sentito alcuni vicini, la strage sarebbe stata originata da un violento diverbio per motivi economici, legati alla suddivisione di alcuni terreni della famiglia. 

L'omicida aveva tre pistole - Dagli accertamenti è emerso che il 47enne era in possesso di tre armi. Una Beretta calibro 9 con la quale ha prima ucciso il fratello e la cognata Alessandra, un altro revolver che ha utilizzato per assassinare i nipoti Alessia di 15 e Vincenzo di 11 anni, e una terza pistola che ha infine rivolto contro di sé per togliersi la vita.

Gli investigatori: "Piano premeditato" - Angelo Tardino si è recato di buon'ora in casa del fratello Diego a Licata con l'intenzione di compiere una strage. E' questa la convinzione degli investigatori.

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