operazione del Ros

Andrea Bonafede arrestato, prestò l'identità a Matteo Messina Denaro

Per gli inquirenti c'è un reale pericolo di fuga e possibile inquinamento delle prove. Gip: "Messina Denaro rimasto capo anche grazie a Bonafede"

24 Gen 2023 - 19:17
 © Tgcom24

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Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l'identità al boss Matteo Messina Denaro, è stato arrestato dai carabinieri del Ros con l'accusa di associazione mafiosa. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, e dall'aggiunto Paolo Guido. 

L'arresto di Andrea Bonafede in casa della sorella

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Pm temevano la fuga e l'inquinamento delle prove

 Dopo averlo indagato per associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato nei giorni scorsi, il pool di magistrati della Dda coordinati dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido hanno chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare, per il pericolo di inquinamento delle prove e il pericolo di fuga. 

Gip: "Messina Denaro rimasto capo anche grazie a Bonafede"

 Il geometra Bonafede non era una semplice "testa di legno" ma un elemento portante per la latitanza di Messina Denaro. E' quanto scrive il Gip Alfredo Montalto nella misura cautelare disposta, su richiesta del pm della Dda Piero Padova, a carico di Bonafede: "Ha fornito un apporto di non certo secondaria importanza per le dinamiche criminose dell'associazione mafiosa della provincia di Trapani, avendo così consentito a Messina Denaro, non soltanto di mantenere la sua latitanza, ma soprattutto, anche mediante la sua presenza nel territorio, di continuare ad esercitare il ruolo direttivo dell'organizzazione mafiosa". 

Messina Denaro, gli oggetti trovati nel covo: immagini e gadget de "Il Padrino"

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Bonafede acquistava case e auto per il boss

 Non solo i documenti necessari per andare in giro e ottenere le cure mediche, Bonafede per gli inquirenti era l'alter ego di Matteo Messina Denaro. Il geometra (qui il suo vero volto) ha acquistato - per sua stessa ammissione - la casa di Campobello di Mazara in cui Messina Denaro ha trascorso l'ultimo periodo della latitanza, gli ha dato il bancomat permettendogli di fare delle spese, gli ha fatto comprare la Giulietta sulla quale viaggiava.

La macchina, acquistata un anno fa personalmente dal padrino in una concessionaria di Palermo, formalmente era intestata alla madre di Bonafede. E sempre alla madre del geometra, una disabile di 87 anni, era intestata la Fiat 500 data in permuta per l'acquisto della Giulietta. Andrea Bonafede aveva tenuto nascosto questa seconda vita a tutta la famiglia, che ora lo rinnega. La sua compagna, una volta saputo cosa faceva per Messina Denaro, lo ha lasciato ma in parte lo giustificava: "Come faceva a dirgli di no?".

Il concessionario auto: "Non ha pagato in contanti"

 E proprio in merito all'acquisto delle vetture gli inquirenti hanno voluto ascoltare il titolare della concessionaria di Palermo dalla quale il boss Matteo Messina Denaro, un anno fa, comprò la Giulietta con la quale si spostava abitualmente durante la latitanza. Il commerciante, viste le foto del capomafia sui media e riconosciuto il volto dell'acquirente, ha confermato che la macchina fu acquistata personalmente dal padrino. I 10mila euro di differenza tra la permuta della Fiat 500 e la nuova auto non sarebbero stati versati in contanti ma "con metodi tracciati come previsto dalla legge", ha detto il rivenditore intervistato dalla Rai.

© Withub

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Spunta un figlio segreto di Matteo Messina Denaro

 E l'indagine sulla vita in latitanza di Matteo Messina Denaro prosegue speditamente e con notevoli colpi di scena. Stando ai ritrovamenti fatti nei covi del boss a Castelvetrano, una donna avrebbe convissuto con lui e addirittura ci sarebbero indizi su un possibile figlio segreto di Messina Denaro avuto negli ultimi anni (qui l'articolo completo sul figlio segreto). Matteo Messina Denaro ha ufficialmente solo una figlia che dopo l'arresto del boss ha parlato, tramite un suo legale: "Non ho mai rinnegato mio padre".

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