La figlia del generale difende l’eroe-antimafia. "Difendendo Capitano Ultimo è un po' come se difendessi mio padre, perché cercano di isolarlo come hanno fatto con lui"
@ritadallachiesa: Sembra abbiano deciso di togliere scorta al CAP. ULTIMO,che arresto' Riina. Significherebbe condannarlo a morte.Vigliacchi!Vi fa paura, eh?
Così la figlia del generale Dalla Chiesa su Twitter, senza contare i commenti della stessa su Facebook, sia sulla decisione di togliere la scorta a capitano Ultimo, sia sulla decisione dell'Arma di non promuovere l'eroe antimafia al grado di generale.
Rita Dalla Chiesa non usa mezzi termini e dopo aver letto gli articoli di denuncia pubblicati dal settimanale Panorama ha deciso di metterci la faccia, in prima persona, per far conoscere alla gente cosa sta avvenendo al colonnello Sergio De Caprio, l'uomo che arrestò Totò Riina. Twitta, pubblica post, insomma è indignata.
"Difendendo Capitano Ultimo è un po' come se difendessi mio padre, perché anche a lui stanno facendo quello che fecero con mio padre: cercare di isolarlo anche non permettogli di fare carriera e di diventare generale". “E' un uomo libero – conferma telefonicamente a Tgcom24 – libero come mio padre: togliergli la protezione significa condannarlo a morte”.
Dopo la pubblicazione del servizio di Panorama, da oggi in edicola, tutti i quotidiani e telegiornali hanno ripreso la notizia dell'eroe antimafia senza scorta. Soprattutto ora che dal carcere di Opera, dove Totò Riina è detenuto, arrivano nuove e roboanti minacce a servitori dello Stato.
In Parlamento è stata presentata un'interrogazione al ministro dell'Interno: "Si apprende da notizie di stampa che verrà tolta la scorta al capitano Ultimo, il colonnello Sergio De Caprio, l'ufficiale dei carabinieri che arrestò Riina nel '93, la notizia è sconcertante e impone una rapida presa di posizione da parte dei Ministeri competenti e del Governo". Lo dichiara in una nota Aldo Di Biagio, senatore di Popolari per l'Italia che presenta una interrogazione al ministro dell'Interno per sollecitare un celere intervento di rettifica della decisione del Comitato".
"Secondo il servizio pubblicato da Panorama la decisione - sottolinea Di Biagio- sarebbe stata presa dal Comitato per la sicurezza presieduto dal prefetto di Roma e si fa fatica a comprendere le ragioni di un atto che appare di sprezzo nei confronti di quegli italiani che con onore e rispetto mettono a repentaglio la loro vita quotidianamente per rendere questo un Paese migliore".