a poche settimane dalla mamma

Catania, dimessa la bimba nata dopo il primo trapianto di utero eseguito in Italia: sta bene

La piccola è nata il 30 agosto 2022 alla 34esima settimana di gestazione. Qualche settimana era stata dimessa la mamma

26 Ott 2022 - 15:01
 © Ansa

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È stata dimessa dall'ospedale Cannizzaro di Catania la figlia della la prima donna trapiantata di utero in Italia, Albina Verderame. La piccola Alessandra, nata il 30 agosto 2022 alla 34esima settimana di gestazione, è rimasta ricoverata per alcune settimane in Neonatologia: prima, date le condizioni di prematura, in Terapia intensiva; successivamente, grazie ai miglioramenti ottenuti con le terapie farmacologiche e l'assistenza respiratoria, in sub-intensiva. La bambina è stata sottoposta a varie consulenze specialistiche e controlli, pre e post-dimissioni. Ora, a parere degli specialisti dell'Unità operativa complessa di Neonatologia diretta dal dott. Pietro D'Amico, presenta "un normale sviluppo staturo-ponderale e neuromotorio e la prognosi si conferma buona". 

Il parto era avvenuto nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell'Unità operativa complessa clinicizzata dell'università Kore di Enna diretta dal prof. Paolo Scollo.

Poco dopo la madre - Prosegue i controlli di routine, seguita dal prof. Scollo, la mamma Albina, rimasta anche lei ricoverata per alcune settimane dopo il taglio cesareo e la prolungata infezione da Covid, superata la quale ha potuto finalmente abbracciare la figlia. "Con il cuore colmo di gioia e riconoscenza nei confronti delle équipe dell'ospedale Cannizzaro" nei giorni scorsi mamma e papà sono rientrati nella loro casa con Alessandra.

Albina era stata dimessa qualche settimana fa, il 28 settembre. Dopo avere contratto il Covid e avere partorito con taglio cesareo alla 34esima settimana, la paziente è rimasta ricoverata prima in Terapia intensiva e poi nell'Unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia, clinicizzata dell'università Kore di Enna. La paziente è stata assistita dall'équipe di Scollo sin dall'arruolamento nel programma nazionale di trapianto di utero, poi nel percorso di fecondazione assistita e nella gravidanza, fino alla "negativizzazione" da Sars-CoV-2. 

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