Un 50enne, stanco delle continue tensioni con la consorte, si strappa il braccialetto elettronico e si presenta presso la casa circondariale di Giarre. Ma dopo il processo viene "rispedito" a casa
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Ha preferito la cella all'idea di restare in casa a litigare con la moglie. E' la "scelta" effettuata da un catanese di 50 anni che, dopo essersi tolto il braccialetto elettronico, si è presentato al carcere di Giarre (Catania) spiegando di preferire la prigione alla convivenza con la consorte. L'uomo, arrestato dai carabinieri che erano sulle sue tracce, è stato processato per direttissima ed è stato nuovamente posto ai domiciliari in casa con la moglie.
La vicenda ha inizio ad aprile 2018 quando l'uomo, in seguito a un furto in un supermercato di Patti (Messina), finisce ai domiciliari nella residenza di Catania, con obbligo di indossare il braccialetto elettronico.
Sabato sera, dopo un acceso litigio con la moglie, si è strappato il dispositivo di controllo ed è andato via di casa per recarsi direttamente presso la casa circondariale di Giarre. Ha poi citofonato agli agenti della penitenziaria dicendo di essere evaso dal proprio domicilio per "scappare" dalla moglie dopo un litigio e chiedendo di essere incarcerato. Sul posto è giunta quindi una pattuglia dei carabinieri che lo ha identificato e arrestato.
Giudicato per direttissima, il 50enne è stato nuovamente posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e ancora in casa con la moglie.