Tre dipendenti e il titolare della struttura risultano indagati: secondo l'accusa non soltanto "non prestavano assistenza agli ospiti, ma in diverse occasioni li legavano ai tavoli o ai letti per non farli muovere"
Maltrattavano gli ospiti della casa di riposo di Aci Sant'Antonio (Catania) in cui lavoravano. Per questo tre dipendenti e il titolare della struttura risultano ora indagati. "Che schifo di persona, che schifo, educazione zero, ora la lascio sulla sedia tutta sporca di pipì, come i porci", sono le parole con cui, in un'occasione, si sarebbero rivolti ad una persona di 100 anni, che poi per punizione era stata costretta a mettersi a letto da sola.
"Maltrattamenti con condotte reiterate ed abituali". E' l'accusa mossa dalla Procura di Catania che ha portato alla sospensione dall'attività per nove mesi delle tre dipendenti e a un anno per il titolare della struttura. Dagli accertamenti dei carabinieri è emerso come "il comportamento negligente da parte del titolare abbia consentito alle tre dipendenti, come persone cui erano affidati per ragioni di cura e assistenza gli anziani ricoverati, di maltrattare i poveretti con condotte reiterate ed abituali".
Secondo l'accusa, le tre dipendenti non soltanto "non prestavano assistenza agli ospiti, anche a fronte delle loro ripetute richieste d'aiuto, ma in diverse occasioni li legavano ai tavoli o ai letti per non farli muovere, li lavavano con l'acqua fredda o, per punizione, non li cambiavano a seguito dell'espletamento dei loro bisogni fisiologici o li lasciavano nel letto con le lenzuola sporche".
Inoltre, contesta loro la Procura dopo le indagini dei carabinieri della stazione di Aci Sant'Antonio, "li lavavano con il sapone della lavatrice, deridendoli poi per il loro profumo di "aloe vera, cercavano di curare la scabbia, come da precise indicazioni del titolare, con semplici impacchi di olio di oliva in luogo della corretta terapia farmacologica e somministravano agli ospiti farmaci scaduti".
Avrebbero anche minacciato urlando a un'anziana di " legarla, lasciarla piena di feci e di non lavarla", causando il pianto della donna. Inoltre, accusa la Procura di Catania, erano soliti "denigrare, mortificare e insultare abitualmente" gli anziani ospiti dicendo loro: "Schifoso, sporco, più schifo di te non ce n'è".