La consorte del capomafia ha inviato la domanda per il sussidio di povertà a novembre. Il primo cittadino di Corleone apre un’indagine
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È diventato un caso a Corleone la richiesta del reddito di inclusione di Maria Maniscalco, moglie del capomafia Rosario Lo Bue. La domanda per il sussidio, che prevede un sostegno per le famiglie con ISEE inferiore ai 6 000 euro, aveva già ricevuto il via libera del servizio per le Politiche Sociali del comune. È stato il sindaco Nicolò Nicolosi a bloccare tutto. La moglie del boss era anche stata contattata dagli uffici comunali e avvisata che la domanda non era corretta, visto che era stato inserito il marito detenuto nel nucleo famigliare. Nicolosi ha aperto ora un’indagine interna. Ma a Corleone non è la prima volta che i famigliari di un boss richiedono un sussidio. Già la figlia di Riina aveva inutilmente tentato di ricevere il bonus bebè dal Comune.