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Colpo al mandamento mafioso di San Lorenzo e Tommaso Natale: il boss Giulio Caporrimo torna in carcere per la terza volta in tre anni
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I carabinieri di Palermo hanno arrestato dieci persone legate al mandamento mafioso di San Lorenzo e Tommaso Natale. Obiettivo principale dell'operazione era il boss Giulio Caporrimo, tornato in carcere per la terza volta in tre anni. Nei filmati dei carabinieri si vede anche il Caporrimo che dà un bacio in bocca a uno dei suoi collaboratori più stretti, nel rispetto di un'antico rituale mafioso ancora radicato in Cosa nostra.
Le telecamere e le microspie nascoste dei carabinieri, nell'ambito dell'operazione Teneo, hanno seguito Caporrimo, che appena scarcerato avrebbe rimesso le mani sul mandamento mafioso di San Lorenzo e Tommaso Natale di Palermo. Per come emerge dalle intercettazioni il boss era venerato e ossequiato per la capacità di comando, il carisma e l'influenza nella dinamiche mafiose ("l'hai sentita la buona notizia? E' uscito Giulio, è uscito....").
I militari dell'Arma lo hanno visto e ascoltato mentre ha fatto incontri su un gommone in mare a nel Golfo di Palermo e mentre, a conclusione di un incontro su una "messa a posto" di una ditta, ha dato un bacio in bocca a un collaboratore.
L'indagine è la prosecuzione delle operazioni Oscar (2011), Apocalisse (2014) e Talea (2017), che avevano portato in carcere capi e gregari del mandamento con Francesco Paolo Liga (figlio dello storico boss Salvatore Liga, detto "u Tatenuddu"), poi affiancato, a partire dalla sua scarcerazione avvenuta nell'ottobre 2015, da Giuseppe Biondino (figlio di Salvatore, l'autista di Totò Riina), arrestato di nuovo nel gennaio 2018.