Il primo cittadino e i membri della sua giunta si erano vaccinato a metà febbraio, secondo un'indagine dei carabinieri del Nas segnalata alla procura di Termini Imerese
Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone, ha annunciato di avere convocato per lunedì la giunta per presentare le sue dimissioni. La decisione è la conseguenza delle polemiche suscitate dall'indagine dei carabinieri del Nas che hanno segnalato alla Procura di Termini Imerese che il primo cittadino e gli assessori della giunta si erano vaccinati contro il Covid 19 a metà febbraio pur non rientrando tra le categorie stabilite dalla legge.
La difesa - Nicolosi si era difeso sostenendo che "il sindaco è l'autorità sanitaria del territorio: per questo mi sono vaccinato, avvertendo anche il presidente Musumeci".
"Lascio ma la scelta era giusta" - "Ho passato una notte insonne a riflettere su questa decisione e ho concluso che è giusto che io rassegni le dimissioni anche se rivendico di aver fatto la scelta giusta nel decidere di vaccinarmi e di far vaccinare la giunta", dice Nicolosi. "Corleone, però, ha bisogno di un sindaco pienamente legittimato e viste le critiche che ho ricevuto io non lo sono più come prima. Il nostro paese, per la sua storia, è un simbolo, una sorta di vetrina, e questo ancor di più mi ha convinto a fare un passo indietro in questo momento", aggiunge.
La carriera di Nicolosi - Nicolò Nicolosi, 79 anni, politico di lungo corso, è stato deputato Dc all'Assemblea regionale siciliana, dove ha ricoperto anche la carica di vice presidente e assessore al Bilancio; nel 2001 è stato eletto alla Camera nella coalizione di centrodestra. E' stato sindaco di Corleone una prima volta dal 2002 al 2007; il 25 novembre del 2018 era stato rieletto sindaco, sempre con una coalizione di centrodestra. Nei giorni scorsi Nicolosi aveva effettuato un rimpasto in giunta con l'uscita di due assessori Walter Rà (Fdi) e Luca Gazzara (Fi).