Interviene anche Matteo Salvini: "Non c'è stata alcuna ispezione"
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La questura di Palermo ha smentito la notizia diffusa in mattinata da alcuni organi di stampa secondo cui agenti della Digos si sarebbero presentati negli uffici dell'anagrafe del Comune di Palermo, dopo le affermazioni del sindaco Leoluca Orlando sulla sospensione delle procedure previste dal decreto Sicurezza. In una nota, la questura parla di notizia "destituita di ogni fondamento".
La notizia di "una asserita presenza di personale della Digos di Palermo presso l'ufficio anagrafe del Comune, per assumere informazioni sulle procedure sui richiedenti asilo politico", si legge in una nota della Questura di Palermo, è "destituita di ogni fondamento". "Nessun dipendente della locale Digos ha fatto accesso negli uffici comunali". Anche il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha ribadito che "non c'è stata alcuna ispezione della Digos negli uffici del Comune di Palermo".
Giovedì il capo area Maurizio Pedicone aveva trasmesso all'ufficio anagrafe il documento del 21 dicembre in cui il sindaco di Palermo dispone la sospensione delle procedure previste dal decreto sicurezza, documento, si legge nella nota del burocrate, "ricevuto da questo ufficio soltanto ieri (il 2 gennaio, ndr) alle 17.07". La sospensione, ricorda Pedicone, va praticata "nelle more di approfondire il provvedimento legislativo", la cui applicazione potrebbe "ledere i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti della persona".
Intanto sono state dieci le richieste di residenza presentate all'ufficio anagrafe di Palermo da parte di extracomunitari. Il primo appuntamento per verificare le pratiche è stato fissato dagli impiegati per il 28 gennaio e date successive. I richiedenti sono tutti originari del Bangladesh e Ghana. "Cerchiamo di capire - spiegano alcuni dipendenti del Comune - cosa succederà dopo le parole del sindaco Leoluca Orlando e le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini".