La donna ha accusato il suocero di aver ucciso il piccolo perché aveva minacciato di rivelare la loro presunta relazione
"Ha detto le cose che ha già detto, non posso credere a Veronica. Deve pagare per ciò che ha fatto". Così Davide Stival uscendo dal Palazzo di giustizia di Ragusa dopo una pausa del processo alla moglie, imputata per l'omicidio del loro figlio Loris. L'uomo dice di non credere alla ricostruzione fornita dalla donna, e cioè che a uccidere il bambino sia stato il suocero, Andrea Stival, perché aveva minacciato di rivelare la loro presunta relazione.
Mercoledì l'avvocato di Davide Stival ha reso noto di aver avanzato una richiesta di risarcimento di due milioni di euro contro Veronica Panarello poiché "il mio cliente in questi due anni ha subito "una lenta e progressiva fase di dolore in questi due anni, accresciuta anche dalle continue versioni fornite dall'imputata", accusata di omicidio premeditato.
Il legale del suocero: "Siamo sereni, stanchi delle bugie di Veronica" - "La difesa sta facendo una diversa valutazione della documentazione già acquisita. Non c'è nulla di nuovo. Noi siamo sereni e tranquilli perché gli atti processuali ci dicono fortemente che non abbiamo alcunché da temere". Lo ha affermato l'avvocato Francesco Biazzo, legale di Andrea Stival, durante una pausa del processo a Veronica Panarello. Sull'assenza del suo assistito in aula ribadisce: "E' stanco di essere attaccato ingiustamente, delle bugie di Veronica".