Per l'occasione un murale in piazza a Mazara del Vallo (Trapani), la città dove la bimba scomparve il primo settembre del 2004
"Tesoro, in questi lunghi anni, non c'è stato un giorno in cui il mio pensiero e la mia vita non siano state dedicate a te. Il compleanno del proprio figlio dovrebbe essere un'occasione in cui la famiglia si riunisce gioendo di quella ricorrenza ma per me, soprattutto ogni 26 di ottobre non è stato così. Gli anni passano e anche in fretta, a volte mi sento solo, svuotato dal mio essere. "Non so dove, ma esisti e prima o poi ti troveremo". Così Pietro Pulizzi, papà di Denise Pipitone, la bimba scomparsa nel nulla il primo settembre del 2004 e che il 26 ottobre avrebbe compiuto 23 anni. Per l'occasione nella sua città, Mazara del Vallo (Trapani), realizzato un murale con la scritta "Verità".
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"Vorrei che la mia vita non fosse andata così, - ha aggiunto Pietro Pulizzi, papà di Denise Pipitone. - Tutto quello che avevo progettato e desiderato è stato calpestato dalla crudeltà umana. Ormai il bastone del mio quotidiano vivere è la sofferenza che riesco a mascherare bene dietro ogni mio sorriso. Se non fosse stato per Piera, la tua mamma... forse avrei già mollato, gettato la spugna e mi sarei lasciato trascinare dal tempo vuoto, chissà. Mi fa male pensare d'invecchiare senza averti accanto e non poter gioire nel vederti crescere negli anni. È struggente per noi rimanere sospesi, nell'attesa di sapere dove sei, e della verità. Pur di riportarti a casa, per te, avrei dato anche la mia vita se fosse stato necessario. Le mie parole forse buttate al vento, le lancio all'interno di una bottiglia che getto nella burrasca del mio mare. Spero possa raggiungerti, ovunque tu sia, figlia adorata. Perché tu esisti. Non so dove, ma esisti e prima o poi ti troveremo".
"Sappi che finché avremo vita, mamma e papà e tutti coloro che ti vogliono bene, non smetteremo mai di cercarti. Noi non molliamo. Tantissimi auguri Denise, per ogni anno trascorso, buon compleanno. Alla mia dolcissima rondinella, il tuo papà Pietro", conclude.
"Sotto gli archi del Seminario Vescovile di piazza della Repubblica a Mazara del Vallo è stato realizzato dall'artista Fabio Ingrassia un murale con l'immagine di nostra figlia Denise in occasione del suo 23esimo compleanno, con una torta con le candeline 'Verità'". Così Piera Maggio, madre di Denise Pipitone scomparsa quando aveva quasi quattro anni.
"Ringraziamo dal profondo del cuore l'artista, cittadino marsalese, per aver realizzato questa inaspettata sorpresa a noi molto gradita. Ci sono due date per noi importanti, difficilmente da poter dimenticare a Mazara, la data di nascita e soprattutto della scomparsa di Denise. Qualcun, lo ha ricordato a tutti, con un gesto semplice ma molto significativo che solo una persona sensibile può fare. Grazie ancora, siamo veramente commossi".
"Realizzare un dipinto per lei significa tenerla viva nel cuore e nell'anima - ha scritto sui social l'artista Fabio Ingrassia, - tra la sua gente, nella sua città, che le ha dato e le ha tolto tutto". "Denise - ha aggiunto - aveva la stessa età di mio figlio quando è improvvisamente scomparsa. Un dolore che al solo pensiero mi spezza, nessuno può, nessuno deve dimenticare questa bambina che da troppi anni aspetta l'abbraccio dei suoi genitori".
Quella mattina del 2004, la piccola Denise scomparve nel nulla davanti casa, a Mazara del Vallo, nel Trapanese. In tutti questi anni non si è mai riusciti a venire a capo di quello che resta un mistero caratterizzato da più di un depistaggio e false testimonianze.
La bambina nacque il 26 ottobre del 2000 dalla relazione tra Piera Maggio e Pietro Pulizzi. All'anagrafe però risulta figlia legittima di Tony Pipitone, all'epoca regolarmente sposato con Maggio e all'oscuro di non esserne il vero padre.
L'ipotesi investigativa seguita negli anni è quella del rapimento con una serie di passaggi tra persone diverse per far perdere le sue tracce. Jessica Pulizzi, figlia di Piero e quindi sorellastra di Denise, fu accusata - ma poi assolta per insufficienza di prove - di averla rapita per "vendetta e gelosia". Il 20 dicembre del 2021 il gip di Marsala decise di archiviare il caso.